21 MARZO 2019

La primavera come stagione e simbolo



A cura della dott.ssa Silvia Marchetto


Nel periodo primaverile, con l'aumentare della luce e del calore dei primi raggi solari, l’acqua della terra che prima sonnecchiava nelle gelide profondità della terra, ora inizia a scaldarsi ed acquisire movimento. È ciò che si osserva ad esempio nei piccoli ruscelli di montagna, quando la neve si scioglie e lascia finalmente scorrere liberamente le acque fino a quel momento intrappolate nel ghiaccio. L’aria che si respira è leggera e conserva ancora quella brezza tipica invernale. Dai semi spuntano nuovi steli mentre dalle piante nuove gemme, caratterizzate spesso da un verde acido, giovane, fresco.

Il clima che si respira è così di grande rinascita e di movimento cui si accompagna anche un profondo risveglio dell’uomo: i sensi cominciano ad attivarsi permettendo all’essere umano di osservare ciò che avviene nella natura ma anche di avvertirne i profumi e le sensazioni che trasferiscono tali cambiamenti.  Accade però, che qualcuno voglia ancora “dormire” avvertendo un grande senso di pesantezza e spossatezza, mentre qualcun altro partecipi a tali processi con eccessiva enfasi finendo per rimanerne vittima (da qui il diffuso problema delle allergie).

Per prepararsi in modo adeguato a tali avvenimenti, diamo sostegno all’organo principe del periodo, il fegato, sia attraverso un’alimentazione leggera e rinfrescante, che attraverso rimedi che ne favoriscano il corretto funzionamento. È questo infatti un organo molto attivo in primavera: gestisce gran parte dei liquidi presenti nel nostro organismo che vengono utilizzati per numerosissime trasformazioni metaboliche come quelle del cibo tale da renderlo assimilabile nell’organismo. È un organo di grande vitalità e di elevatissima capacità rigenerativa e proprio per questo, di importanza fondamentale nei periodi di transizione e trasformazione come quello primaverile.


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