5 NOVEMBRE 2020

LA DIETA MEDITERRANEA COME MODELLO DI SOSTENIBILITA'

A cura della Dott.ssa Brigida Garofalo






LA DIETA MEDITERANNEA COME MODELLO DI SOSTENIBILITA’


In questo articolo:


  1. Introduzione
  2. La piramide alimentare
  3. Dalla piramide al piatto 
  4. La dieta mediterranea come modello di sostenibilità 



Introduzione 


Il corretto equilibrio della dieta mediterranea emerse  agli inizi degli anni Settanta dallo studio dei sette paesi del biologo e fisiologo Ancel Keys che mise a confronto  le diete di sette Paesi diversi per  verificarne punti critici e benefici. Fu proprio da questa analisi sistemica che si evinse una correlazione tra il modello alimentare adottato da una certa popolazione e l’incidenza di alcune malattie croniche, in particolare cardiovascolari. 

Negli anni numerosi sono stati gli studi che hanno in qualche modo approfondito la relazione tra l’ adozione di un’alimentazione mediterranea e un basso rischio di mortalità, una minore incidenza di malattie cardiovascolari e disfunzioni metaboliche. Possiamo quindi concludere che a più di trent’anni dai primi  studi  sulla dieta mediterranea, non sono ancora emerse evidenze scientifiche c he ne contraddicono gli effetti positivi.

Nel 2010, l’UNESCO ha iscritto la dieta mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, su proposta di Italia, Spagna, Grecia. E Marocco. Nel 2013, sempre l’UNESCO ha allargato il riconoscimento della dieta mediterranea a Portogallo, Croazia e Cipro, ribadendo i caratteri fondanti della sua dimensione culturale.



La piramide alimentare 





La piramide alimentare è stata ideata dal Dipartimento statunitense dell’agricoltura nel 1992 e lo schema si inspira proprio alla dieta mediterranea diventando in tal modo simbolo internazionale della “sana ed equilibrata alimentazione”.

Nello schema gli alimenti vengono rappresentati su diversi livelli: via via che si sale verso il vertice se ne suggerisce una minore frequenza di consumo.

Alla base della Piramide ci sono i nutrienti che forniscono gli alimenti chiave e garantiscono un’alimentazione bilanciata: cerali, frutta, verdura e olio extra vergine di oliva. Salendo la piramide troviamo gli alimenti da consumare giornalmente : prodotti caseari come yogourt e formaggi, spezie, erbe aromatiche, aglio e cipolla, frutta a guscio e vino.

Nel secondo livello intermedio troviamo gli alimenti da consumare settimanalmente : carni bianche, rosse, pesce, uova, patate e legumi. Al vertice troviamo alimenti che dovranno essere assunti occasionalmente a causa di un alto apporto di zuccheri e grassi poco salutari.

L’anno dopo L’expo,   a Milano si è tenuta la prima conferenza mondiale sulla dieta mediterranea, nella quale vi è stato un aggiornamento della piramide alimentare   e si ha avuto modo di sottolineare soprattutto tre punti: 

  • l’importanza della convivialità, che enfatizza il ruolo sociale. e culturale del cibo
  • La stagionalità, biodiversità e l’importanza della scelta di alimenti freschi e di stagione
  • L’importanza dell’attività fisica


L’evoluzione della dieta mediterranea  MET DIET 4.0 tiene conto di quattro dimensioni: alla valenza nutrizionale si integrano gli aspetti culturali, ambientali ed economici.


Dalla piramide al piatto per un corretto stile alimentare


Nonostante la piramide sia diventata un’icona, nel 2012, gli studiosi della scuola di Harvard di salute Pubblica hanno rinnovato completamente la grafica di informazione: nasce il cosiddetto piatto sano, un piatto circolare suddiviso in spicchi di diverse dimensioni a seconda del tipo di alimento che si prende in considerazione. Questa innovazione grafica si ritiene essere uno strumento più intuitivo e pratico per decidere come strutturare una giornata alimentare.

Ovviamente lo schema ha un carattere generale, il ruolo del professionista resta quello di elaborare diverse soluzioni  a seconda dell’età, tradizioni culturali, abitudini nutrizionali ed eventuali patologie.


 




La dieta mediterranea come modello di sostenibilità 



La dieta mediterranea, oltre ad essere un modello nutrizionale equilibrato , è uno dei regimi alimentari più sostenibili  a livello globale. In altre parole, come si evince dal modello della doppia piramide alimentare- ambientale, gli alimenti a minore impatto ambientale sono gli stessi per i quali i nutrizionisti consigliano un consumo maggiore, mentre quelli con un n’impronta ambientale marcata andrebbero consumati con moderazione. 

Concludiamo sottolineando come la dieta mediterranea presenta dei pregi che travalicano i soli aspetti nutrizionali; è un modello che favorisce l’interazione sociale, la conservazione della biodiversità e la valorizzazione delle traduzioni culturali.



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