14 GENNAIO 2019

I PFAS nelle acque potabili

La sigla PFAS indica le Sostanze Perfluoro Alchiliche, ovvero una famiglia di composti chimici composta da acidi molto forti, molto stabili termicamente, resistenti alla degradazione naturale e in grado di rendere impermeabili materiali di uso comune.


Sono utilizzati principalmente in ambito industriale fin dagli anni Cinquanta e sono presenti in molti oggetti di uso quotidiano come la carta per uso alimentare, padelle antiaderenti, tappeti e tessuti impermeabili.

Tuttavia, grazie alla loro resistenza nell'ambiente, i PFAS possono essere dispersi nell'ambiente se non opportunamente smaltiti e possono essere rinvenuti ovunque: nell'acqua, nel suolo e nell'aria.
 
La Regione Veneto ha proposto dei valori limite per le sostanze perfluoroalchiliche, ma non sono e non possono essere considerati come protettivi per la salute umana.

Scientificamente non è stato ancora chiarito il livello minimo di concentrazione nelle acque e altre matrici per considerare i PFAS come sostanze “innocue” a livello sanitario, in particolare per le fasce di popolazione considerate a rischio (età pediatrica e gravidanza) ed esposte in maniera continuativa ai PFAS, con le conseguenze del bioaccumulo e interazioni con le altre sostanze inquinanti presenti nelle matrici alimentari.

Dunque, indipendentemente dai limiti di legge e dai principi di prevenzione e precauzione, la concentrazione di PFAS nelle acque dovrebbe essere tendente a zero.


Il comunicato stampa ISDE dell’11 ottobre 2017 sentenzia:

Questo obiettivo deve essere perseguito mettendo in atto tutte le azioni efficaci per garantire da subito acque salubri e pulite alle Comunità esposte ma anche, a monte e nel rispetto del principio di prevenzione primaria, evitando in ogni modo la stessa produzione di queste sostanze tossiche per l’ambiente e per la salute umana e la loro potenziale immissione nell’ambiente. Tali misure devono essere considerate le uniche in grado di ridurre il livello di rischio per la salute pubblica e di evitare un ulteriore aggravamento della già critica situazione esistente.

Fonti:

ISDE Italia sui PFAS

PFAS: cosa sono e quanto sono pericolosi per la salute



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