26 SETTEMBRE 2023

FRUTTA E ORTAGGI PER L'AUTUNNO

A cura della Dott.ssa Valentina Tonon

“Che cosa mangiamo oggi?” E’ la classica domanda che ci facciamo tutti ogni giorno in famiglia. Domanda che, per certi versi, avrebbe già una saggia risposta in tutti quegli alimenti che la natura ci fornisce spontaneamente, in ogni mese dell’anno, per proteggere e tutelare la nostra salute. Il nostro organismo è infatti una macchina perfetta, un equilibrio di reazioni ed azioni che avvengono in maniera controllata ed intelligente. Tutto funziona in maniera impeccabile, ma.. Gli intoppi sono dietro l’angolo: basta un semplice virus stagionale o un abuso alimentare per rompere l’incantesimo, ecco quindi comparire nausea, diarrea, stanchezza, mal di testa..

Ecco perché una corretta scelta di frutta e ortaggi caratteristici di ogni mese dell’anno, può già di per sé rappresentare una valida misura preventiva e terapeutica nei confronti di questi quadri patologici. Un’alimentazione sana ed equilibrata dovrebbe infatti porre in primo piano l’importanza di nutrirsi secondo il ritmico alternarsi delle stagioni e dei mesi, la natura stessa ci offre, infatti, un corretto equipaggiamento per affrontare le difficoltà, ma anche le opportunità, legate ai diversi momenti stagionali e meteorologici.

Le conoscenze relative alle quattro stagioni rappresentano un’opportunità per comprendere il valore dei cibi in rapporto al diverso operare delle forze cosmiche ed atmosferiche sulla vita della flora terrestre. L’importanza di questa relazione era ben conosciuta nel passato, quando il momento della semina veniva scelto in base alla diversa disposizione nel cosmo degli astri, in particolare della luna, durante il loro ciclo annuale. Naturalmente l’influenza dei corpi celesti sulla vita della piante, e quindi sulle attività agricole, varia nelle diverse regioni della terra e nel corso dell’anno. Perciò, quando sentiamo parlare di alimenti a chilometro zero, troviamo che possa essere certamente uno stimolo a ritrovare un rapporto di armonia con il luogo e il clima in cui viviamo.

Il 23 settembre coincide con l’equinozio d’autunno, in cui il percorso del sole passa dall’emisfero settentrionale a quello meridionale. Con il solstizio d’estate ha inizio la lenta diminuzione del periodo di luce diurna, e questo processo continua anche oltre l’equinozio (data in cui la durata del giorno è uguale a quella della notte). In autunno tutto sembra spegnersi, nella natura tutto sembra destinato a morire, per poi però rinascere a nuova vita con la ripresa della luce che inizia con il solstizio d’inverno. Solitamente si crede di partecipare alla vita della natura solo quando si sperimenta in essa il germogliare, il fiorire, il crescere, il fruttificare, ma questa esperienza non può dirsi completa se non sappiamo partecipare anche al decadere, all’appassire, al paralizzarsi e al morire della vita quando l’estate declina e sopravviene l’autunno. In autunno, comunque, l’orto e il giardino si tingono di bellissimi colori e arrivano in tavola frutta e verdura che possono aiutarci a superare la malinconia per la fine dell’estate e a ritrovare la giusta energia, depurando il fegato e sostenendo l’intestino. In questa stagione, con l’abbassarsi della temperatura, dobbiamo stare attenti a non sovraccaricare il metabolismo con una dieta troppo ricca di cibi proteici e di grassi saturi (salumi, carne rossa, formaggi fermentati) che favoriscono le stasi nel sistema epatobiliare, che proprio in questa stagione di passaggio, deve invece essere aiutato e ripulito per prepararci al periodo freddo. Sono molto utili a tale scopo le verdure più ricche di antiossidanti naturali, ed è importante anche la verdura di colore verde scuro, ricca di clorofilla e quindi di magnesio, che ci aiuta nel formare le varie componenti del sangue che in questa stagione vanno sostenute. Le verdure verdi, infatti, stimolano la produzione di globuli bianchi che sono i protagonisti nel nostro sistema immunitario. Per sostenere una sana grinta autunnale, che ci aiuti sia dal punto di vista umorale che energetico, non dobbiamo dimenticarci di fichi, cachi, melagrane, uva e castagne che che remineralizzano l’organismo e contrastano la fatica.

SETTEMBRE

Il nome di questo mese deriva dal latino “septem”, che indicava il settimo mese nell’antico calendario romano, quando l’anno iniziava con il mese di marzo. Le ore di luce si riducono progressivamente e l’aria comincia a diventare più frizzante, specialmente durante la notte. Il calare delle ore del giorno assume quasi la rappresentazione di una “discesa agli inferi”, richiedendo quasi una sorta di coraggio interiore. Questa stagione si apre infatti con la festa di San Michele, il 29 settembre, l’Arcangelo del coraggio nella tradizione cristiana, rappresentato come l’essere divino in grado di sconfiggere le forze del male.

Settembre è anche il mese della vendemmia, la raccolta dell’uva da vino. Le qualità salutari del vino sono note da decenni, va però prestata la massima attenzione ad una delicata linea di confine, rappresentata dall’ottimale quantità di vino da consumare durante la giornata. Poiché il margine tra dosaggio terapeutico e dosaggio tossico è minimo, possiamo definire questa quantità massima in circa un bicchiere al giorno, meglio se suddiviso tra pranzo e cena. L’altra tipologia di uva, l’uva da tavola, è ricchissima di sostanze antiossidanti (polifenoli e flavonoidi in particolare) in grado di contrastare lo stress ossidativo e quindi di prevenire molte patologie, tra cui quelle cronico-degenerative a carico del sistema cardio-circolatorio e del sistema nervoso centrale. Grazie all’elevato contenuto in carboidrati, vitamine (A, C, B1, B2) e in sali minerali (potassio e magnesio), l’uva rappresenta anche un’ottima fonte energetica integrativa per gli sportivi. Inoltre le sue proprietà astringenti si dimostrano utili nella prevenzione e nella cura di malattie del sistema venoso come l’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la fragilità capillare e le emorroidi. Va precisato, infine, che i preziosi antiossidanti flavonoidi si concentrano nella buccia dell’acino d’uva e solo nella buccia si trova il resveratrolo, una sostanza considerata un prezioso antitumorale e dotata di azione fluidificante del sangue.

OTTOBRE

Il nome ottobre deriva dal latino “october”, a indicare l’ottavo mese dell’anno dell’antico calendario romano.

In questi mesi autunnali avviene la maturazione delle varietà migliori delle mele, frutti dalle formidabili proprietà salutari e stimolanti, fonte di vitamine A, B, C ed E e di flavonoidi e carotenoidi, dallo spiccato potere antiossidante. Un’altra sostanza, però, rende la mela un vero e proprio toccasana: l’acido malico, uno dei protagonisti di alcune reazioni biochimiche che avvengono nel nostro organismo ai fini della produzione di energia vitale e calore. A livello muscolare questo si traduce in una maggiore disponibilità energetica.

A ottobre si può gustare un altro frutto pieno e polposo, la pera. Ricca di fruttosio e di potassio, la pera contiene anche molta fibra vegetale molto utile per risolvere problemi di stitichezza. Inoltre ha anche un’azione regolatrice sui livelli di colesterolemia grazie alla presenza di lignina, una molecola capace di legarsi ai sali biliari e al colesterolo in essi presente favorendone così l’eliminazione attraverso l’intestino.

Il 31 ottobre è il giorno di Halloween, una ricorrenza legata alle tradizioni precristiane dell’Europa celtica, e quale ortaggio rappresenta e caratterizza al meglio questo giorno? La zucca! Ortaggio che con il suo bellissimo e carico colore arancio ci dice essere ricchissimo di carotenoidi, che si trasformano in vitamina A, indispensabile per la salute di pelle, occhi, ossa e denti. Inoltre la zucca è anche ricca di potassio, che migliora il funzionamento degli scambi nervosi e del muscolo cardiaco.

Tra i numerosi ortaggi di questo mese, molto interessanti sono anche le cime di rapa, appartenenti alla famiglia della brassicacee, come i cavoli e i broccoli, ne condividono numerose e benefiche proprietà: sono una buona fonte di vitamine A, C e di acido folico, e ricche di calcio e fosforo. Svolgono anche una benefica azione antiossidante grazie alla presenza di polifenoli ed offrono un più che discreto apporto proteico.

NOVEMBRE

Novembre era il nono mese dell’anno del calendario romano. Arriva con i suoi tipici colori e le sue tipiche atmosfere e profumi. Le foglie si accartocciano disidratate e si staccano dai rami roteando nell’aria fredda. La natura comincia a morire, in attesa della rinascita primaverile. Con i primi freddi e le prime foschie novembrine compaiono i primi raffreddori, spesso accompagnati da mal di gola e tosse. Forme virali banali, che possono però togliere energie preziose all’organismo.

La natura ci viene in aiuto con i frutti più ricchi di vitamina C: gli agrumi. Ora, come per tutto l’inverno, arance, mandarini, clementine, cedri, pompelmi e limoni ci soccorrono con le loro molteplici qualità salutari. L’apporto quotidiano di questa vitamina rappresenta anche una sicura modalità preventiva di questi malanni stagionali.

In questo mese l’odore della nebbiolina autunnale si mescola ad un profumo caratteristico: quello delle castagne. Le castagne sono frutti ad alto potere nutritivo, la loro maturazione e raccolta avviene soprattutto in questo mese, quando le forze estive di luce e di calore si sono “condensate” all’interno dei ricci pungenti. Sono una fonte preziosa di energia, ma il loro elevato contenuto calorico ne consiglia un consumo moderato. Essendo fonti ottimali di carboidrati e proteine, esse possono rappresentare un’integrazione energetica prima e durante alcune attività fisiche. La castagne sono inoltre ricche di sali minerali e di oligoelementi, di vitamine e di fibre vegetali.

Come molte persone deboli di stomaco sanno bene, l’autunno vede il riacutizzarsi di gastriti e dispepsie. Ottimi digestivi in questi casi sono la cicoria ed il radicchio. Come non citare, quindi, il nostro radicchio rosso di Treviso, che si rivela un aiuto formidabile perché contiene sostanze amare che stimolano naturalmente i processi digestivi e migliorano le funzionalità del fegato.

In autunno, con il calare della luce del sole, si riduce anche anche la produzione endogena di vitamina D e spesso i medici cominciano a prescriverla. La ricerca medica ha scoperto che la vitamina D è più efficace se viene sostenuta dalla vitamina K. Un’ottima soluzione ci viene offerta proprio dal mondo vegetale che in questa stagione ci mette a disposizione una grande varietà di cavoli che contengono un altrettanto grande quantità di vitamina K (attenzione però alle persone che assumono farmaci anticoagulanti come il Coumadin). Concludiamo in dolcezza questa trattazione sulla frutta e ortaggi autunnali parlando di un frutto gustoso, dall’intenso e avvolgente sapore vanigliato: il cachi. Questi frutti dal sapore molto dolce sono energetici e l’elevato contenuto in zuccheri semplici li rende adatti anche alle diete degli sportivi e dei soggetti convalescenti. Rafforzano il sistema immunitario grazie all’elevato contenuto di vitamina C e di un oligoelemento, il rame. Una valida azione antiossidante è assicurata dalla presenza di luteina e zeaxantina, che si concentrano soprattutto a livello della retina dell’occhio. In questo modo svolgono un’azione preventiva e curativa nei confronti delle malattie degenerative oculari che interessano la retina stessa.

“Noi siamo quello che mangiamo” sosteneva già nel 1800 il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach e alla luce degli studi più recenti e accreditati si può senz’altro dire che aveva ragione: la salute si costruisce anche a tavola in base a quello che mangiamo.


Tratto dal libro:
“La stagionalità degli alimenti” S.M. Francardo, E. Mariani


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