
Fotostimolazione
A cura di Cinzia Zanetti, farmacista
La biostimolazione in dermatologia ha un’azione
terapeutica importante.
La luce filtrata, cioè scegliendo solo una lunghezza
d’onda ben precisa, permette di utilizzare solamente gli effetti benefici in
completa sicurezza e senza alcun effetto collaterale.
In modo specifico la lunghezza d’onda di 905nm, una
luce invisibile, crea stimolazione senza dare innalzamento termico e nessuna
formazione di pericolosi radicali liberi. Non viene assorbita dall’acqua e
dall’emoglobina e penetra fino ad un centimetro di profondità.
La fotostimolazione trasmette energia alle cellule.
Nei mitocondri ci sono dei pigmenti antenna che intercettano la luce a 905nm e
la trasformano in energia biochimica, cioè ATP. Questo si traduce in una
stimolazione nella produzione di elastina, collagene e fibroblasti che dura
anche anche dopo la sospensione dell’esposizione, fino a 36 ore.
Con sedute ripetute nel tempo si ottiene:
-un aumento di tonicità tissutale,
-un miglioramento dell’idratazione ,
-ripristino del flusso ematico migliorando
l’ossigenazione dei tessuti e l’apporto di sostanze di nutrimento,
-una riduzione dell’edema infiammatorio,
-un deposito omogeneo della melanina riducendo la
formazione di macchie,
-attivazione del sistema linfatico,
-azione seboregolatrice,
-un incremento dei fagociti.
Tutto questo si traduce nella possibilità di utilizzare
la fotostimolazione come antiage, perché riduce visibilmente rughe e perdita di
elasticità, ma anche nell’acne, nella couperose e rosacea, per ridurre le
macchie cutanee, favorire la cicatrizzazione di ferite e nella cura della
caduta dei capelli.