5 GIUGNO 2020

Epigenetica: l'interazione con l'ambiente e la necessità di terapie individualizzate.

A cura di Garofalo Dott.ssa  Brigida e Girardi Dott. Enricomaria

“Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa” parola di Gregg Eastrbrook.

I numeri hanno nella nostra vita un’importanza di gran lunga maggiore rispetto a quanto sia accaduto in passato. Nell’era dei calcolatori… due più due non fa soltanto quattro ma fa sempre quattro, questa è una realtà coerente e quindi prevedibile.

Chi mastica un po’ di statistica  conosce le leggi dei modelli epidemiologici…in modo molto semplice ciò che viene studiato, rilevato in un campione, più o meno numeroso, può essere poi trasferito come concetto universale sull’intera popolazione….e vi è una probabilità statisticamente importante che ciò sia vero  e quindi reale.

E in questo periodo ci siamo improvvisati tutti un po’ statistici… ricordiamo però che in Italia esiste l’ ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) e qui gli statistici ci lavorano per davvero.  Riportiamo di seguito la risposta  del presidente Blagiardo alla domanda sull’interpretazione dei dati che riguardano le morti da, per o con  Covid-19

«Innanzitutto i dati importanti sono quelli che provengono da fonti attendibili. Siamo circondati da una marea di informazioni, spesso di dubbia provenienza e che alcune volte dicono anche cose contraddittorie. Una volta chiarito che la fonte di un determinato dato è attendibile allora possiamo prestare maggior attenzione ovviamente a tutto ciò che ci può spiegare e chiarire quello che sta succedendo. Soprattutto poi è importante linterpretazione dei dati, perché ci sono delle informazioni che hanno un rilievo importante se letti nel loro contesto. Per esempio, siamo usciti come Istat con alcuni dati relativi alla mortalità con dei numeri estratti da un campione che NON era rappresentativo dellintera nazione, ma di alcuni comuni. Era ed è un dato vero, reale ed importante, ma ovviamente contestualizzato a quei territori dove levoluzione del virus ha avuto un determinato andamento. Alcuni però hanno letto questi dati come se fossero rappresentativi dell'intera Italia, mentre invece era una selezione voluta. Da questo si può capire come poi ci siano interpretazioni molto diverse e assolutamente sbagliate»

Ecco che i dati vanno raccolti, letti ed interpretatati in modo corretto…altrimenti rischiano di essere solo dei numeri orfani.

Da alcuni  studi effettuati sui diabetici di tipo 2  che hanno contratto il covid-19, seguiti per decorso e gravità del disturbo, è emerso che le conseguenze cliniche in termini di gravità della malattia virale, era minore nei pazienti dove il diabete era meglio controllato, con uno spettro di manifestazioni cliniche che andavano da pazienti con pochi e deboli sintomi a pazienti gravi, fino alla morte. A questo punto ci si rende conto che, quando parliamo di salute e malattia, il tema si sposta sempre in un ambito che è anche squisitamente individuale.

Da qui la domanda…quale il rapporto tra la statistica e l’individuo? Perché discrepanze così accentuate in termini clinici tra zone, tra soggetti, al netto dei fenomeni legati alla diffusione e al contagio?

Una questione di genetica

Quante volte abbiamo notato che ci sono persone che pur mangiando molto non ingrassano facilmente, o altre che seppur mangiando poco acquistano peso con facilità? Quanti  di noi non hanno attribuito a questa discrepanza dei sfortunati  o dei fortunati - dipende dai punti di vista-processi metabolici? La risposta è alquanto semplice…TUTTI.

Allo stesso modo tutti noi sappiamo che pur seguendo lo stesso stile di vita, la stessa alimentazione, alcune persone sviluppano una certa tipologia di malattia e  altre no.

Questo perché ognuno di noi, anche dal punto di vista genetico, è un essere UNICO.

Per questione di chiarezza di seguito daremo due definizioni di biologia molecolare: con il termine genotipo intendiamo l’insieme di tutti i geni che compongono DNA di un individuo mentre per fenotipo l’insieme di tutte le caratteristiche osservabili di un organismo, quindi la sua morfologia, il suo sviluppo, persino il suo comportamento, cioè come il “tipo” si “manifesta” (phäno-) nella realtà.

Per cui stando alle leggi della genetica, individui geneticamente diversi avranno caratteristiche (fenotipo) diverse. 

Il paradosso nasce con i gemelli monozigoti: hanno lo stesso corredo di geni, sono perciò luno il clone perfetto dell'altro (esistono solo piccole differenze a livello del DNA mitocondriale), eppure man mano che crescono sviluppano dei tratti differenti, malattie diverse, comportamenti diversi. Come mai? La risposta ci viene data dall’epigenetica.

L’epigenetica

Le condizioni ambientali producono mutazioni dei geni diverse dalle mutazioni molto più lente prodotte dallevoluzione. Queste mutazioni dette epigenetiche non modificano il genoma in sé, ma modificano la sua espressione e perciòvanno a giustificare molte delle differenze tra gemelli monozigoti che hanno lo stesso genoma. Queste mutazioni possono essere cicliche come quelle che ci permettono di adattarci ai ritmi del giorno o delle stagioni. Oppure possono essere anche permanenti. In tal caso durano tutta la vita e possono anche essere trasmessi a figli e nipoti. Linsieme di queste mutazioni forma lepigenoma dellindividuo e l’epigenetica è quella branca della biologia che lo studia. Di seguito riportiamo la definizione-metafora che il biologo tedesco Thomas Jenuwein utilizzò per chiarire questo concetto:

"La differenza fra genetica ed epigenetica può essere paragonata alla differenza che passa fra leggere e scrivere un libro. Una volta scritto il libro, il testo (i geni o le informazioni memorizzate nel DNA) sarà identico in tutte le copie distribuite al pubblico. Ogni lettore potrà tuttavia interpretare la trama in modo leggermente diverso, provare emozioni diverse e attendersi sviluppi diversi man mano che affronta i vari capitoli. Analogamente, l'epigenetica permette interpretazioni diverse di un modello fisso (il libro o il codice genetico) e può dare luogo a diverse letture”.

Le mutazioni epigenetiche dipendono anche dal cibo che ingeriamo…l’ape regina diventerà tale perché sarà l’unica a nutrirsi di pappa reale…. E’ possibile anche che una mutazione epigenetica possa andare oltre la terza generazione.

Alla luce di questi fatti anche un antico motto orientale riceve nuova luce “per avere un uomo libero sono necessarie almeno due generazioni educate con amore”

Per concludere, (si tratta anche di una questione molto “ambientale”)

Il complesso dei sistemi di regolazione (epigenetica) rendono l’organismo, fin dal concepimento, un “sistema aperto e in dialogo via via crescente con l’ambiente”: alimentazione, educazione, addestramento, caratteristiche del territorio, stimoli emotivi e psicologici, credenze religiose, caratteristiche sociali e spirituali, campi elettromagnetici, esposizione alla luce, attitudine ad attività e allo sport …è l’insieme di tutti questi elementi a renderci essere unici.

L’incontro di un “essere genotipicamente unico”, divenuto fenotipicamente in un ambiente specificatamente complesso e unico”  con un agente “capace di portare ad una malattia”, quale un battere o un virus, ad esempio il Coronavirus-19, determinerà una serie di accadimenti del tutto specifici e particolari, che non sempre possono essere letti attraverso le statistiche, tanto meno quando il campione preso in esame ha caratteri che non sono omogenei con la popolazione di riferimento, come ricordava il presidente dell’ISTAT Blagiardo. 


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