8 MARZO 2019

Allergie primaverili



A cura della dott.ssa Brigida Garofalo




Come ogni anno, quando Marzo bussa alla porta dell’inverno, il miracolo del risveglio della natura si ripresenta davanti a noi. Inizialmente timidi, i primi fiorellini si fanno spazio coraggiosi tra l’ultima neve, poi l’erba diventa verde ed ecco che fanno il loro ritorno colori pastello e piacevoli fragranze.

È la primavera che, a prescindere da quanto sia stata lunga e rigida la stagione precedente, attendiamo con impazienza. 
Per tanti, però, l’arrivo di questo periodo comporta il manifestarsi di fastidiosi disturbi allergici.


Non solo allergie primaverili…

Negli ultimi decenni, in particolare nel mondo occidentale, si è registrato un impressionante aumento della patologia allergica. Con allergia si intende un’ipersensibilità dell’organismo nei confronti di sostanze di per sé innocue (ALLERGENI) che sono proteine molto piccole, a basso peso molecolare, caratterizzate da elevata stabilità nell’ambiente circostante e da una elevata solubilità nei tessuti organici.

Cause e sintomi
I processi che sono coinvolti nella reazione allergica sono ricchi e complessi: la reazione si scatena a cascata a partire da un contatto tra gli anticorpi del sistema immunitario (IgE) e l’allergene: tale incontro determina la liberazione massiva di istamina contenuta in corpuscoli all’interno delle cellule sempre appartenenti al sistema immunitario (mastociti) e di una serie di altri mediatori (prostaglandine, leucotrieni e citochine proinfiammatorie). In questa occasione, si manifestano i classici sintomi che colpiscono principalmente le vie respiratorie (riniti), l’apparato gastrointestinale (diarrea) e la pelle (eczema) e possono causare reazioni di diversa entità: dalla rinite all’orticaria, fino a provocare una reazione acuta multiorgano nota a tutti come shock anafilattico
Gli allergeni responsabili di questa reattività in soggetti predisposti sono, molto comunemente, gli acari della polvere, alcune proteine presenti nel cibo, alcune spore di muffe, farmaci come la penicillina o aspirina e ovviamente i pollini.

Diagnosi

La diagnosi di allergia verso un allergene viene fatta mediante test cutanei (SKIN PRICK TEST) o attraverso la titolazione delle IgE specifiche presenti nel sangue (RAST TEST).

Nello skin prick test, una piccola dose di allergene viene inoculata sottocute, generalmente nel braccio: il test è positivo (soggetto allergico) quando si manifesta un edema o un arrossamento nella zona dell’inoculo. 




Quali farmaci prendere per l’allergia?

Ad oggi non sono disponibili farmaci che guariscano dall’allergia, ma esistono numerose opzioni terapeutiche che consentono un sollievo dai sintomi fino quasi a eliminarli. 

La terapia sintomatica classica si basa sull’uso di:
sodio cromoglicano che impedisce la liberazione dell’istamina dai granuli dei mastociti e dei basofili;
antistaminici che bloccano il recettore dove si lega l’istamina;
cortisone che agisce sull’infiammazione;
epinefrina, che in caso di shock anafilattico è indispensabile per la sopravvivenza dell’individuo.
Esistono in commercio peptidi o anticorpi monoclonali che impediscono il legame delle IgE con il recettore Fc presente sui mastociti e basofili; esistono anche anticorpi anti-IgE come OMALIZUMAB, un farmaco molto costoso che trova specifica indicazione per la cura dell’asma allergica grave non responsiva ai classici antistaminici e cortisonici.

L’immunoterapia o terapia iposensibilizzante consiste nell’inoculo controllato di dosi crescenti di allergene al fine di indurre una tolleranza stabile. È l’unico trattamento non sintomatico in grado di consentire una riduzione stabile dei sintomi anche a terapia ultimata. Ancora una volta l’indicazione ritrova un campo molto ristretto: asma bronchiale allergica o reazione grave a punture di imenotteri.






Prevenzione 

La prevenzione dei sintomi nei soggetti allergici consiste nell’evitare l’esposizione con l’allergene. Facile a dirsi…ma in termini pratici cosa si può fare per evitare occhi rossi, naso che cola (riniti), prurito alla gola e mal di testa?
Di seguito vengono riportati alcuni semplici accorgimenti che possono risultare molto utili all’allergico.

Consultare regolarmente il calendario dei pollini e le informazioni sugli allergeni della propria località di residenza, ricordando che la fioritura di piante responsabili dei principali allergeni avviene non solo in primavera:
Cupressacee: fioriscono da gennaio/febbraio fino a marzo/aprile
Parietaria: fiorisce da marzo a ottobre
Graminacee: fioriscono da aprile a giugno
Olacee: fioriscono da maggio a giugno
Composite o Asteracee: fioriscono da luglio a settembre

Per evitare il peggioramento delle crisi allergiche fare attenzione a tutti quegli alimenti che possono provocare reazioni crociate. Le principali combinazioni segnalate tra allergeni e alimenti con proteine simili sono:
Artemisia e anguria, banana, mela, melone, camomilla, sedano, zucca, anice, camomilla, carota, cicoria, cumino, coriandolo, finocchio, prezzemolo, sedano, semi di girasole, tarassaco
Parietaria e ciliegia, melone, more di gelso, basilico, ortica, piselli, olive
Betulla e albicocca, arachidi, carota, ciliegia, banana, fragola, lampone, mandorla, mela, melone, nespola, noce, nocciola, pesca, pistacchio, finocchio, patata, sedano
Graminacee e meloni, angurie, agrumi, pesche, albicocche, ciliegie, kiwi, pomodori, patate, melanzane, arachidi, mandorle e, più raramente, frumento e cereali (e loro derivati).
 
Va ricordato oltretutto, che andrebbero ridotti, soprattutto nella fase acuta, gli alimenti che contengono o liberano istamina (carne di maiale, cioccolato, albume d’uovo, fragole, crostacei, drupacee etc..). 

E intanto, tra uno starnuto e l’altro, il mondo scientifico fa passi da gigante. A seguire vengono illustrate le ultime news in direzione della prevenzione.

1) L’importanza del drenaggio 
Prevenire significa innanzitutto riattivare gli organi responsabili dell’eliminazione di scorie e tossine, cioè fegato e reni, con un’azione drenante. In altri termini, si ripulisce l’organismo modulando la ritenzione di liquidi e tossine. Di notevole importanza è anche il drenaggio linfatico.
La fitoterapia ci offre delle soluzioni ottimali in questo senso: con tarassaco, fumaria e cardo mariano viene sostenuto il drenaggio epatico per eccellenza mentre con Il Polyporus viene migliorata la stasi linfatica. La centella e meliloto invece sostengono il drenaggio dei liquidi attraverso le vie venose e linfatiche.


2) I probiotici: uno scudo contro le allergie
Già da qualche anno si parla del ruolo dei probiotici nel rafforzamento del sistema immunitario. Tuttavia solo studi recenti hanno evidenziato lo stretto legame che esiste tra microbiota e allergie.
Dati epidemiologici hanno dimostrato che i bambini allergici sono caratterizzati da un microbiota differente da quello dei bambini sani, con livelli più alti di batteri di tipo Clostridium e più bassi del tipo Bifidobacterium. Altri studi hanno inoltre evidenziato che una colonizzazione precoce con batteri è potenzialmente causa di infezioni (patogeni) come Clostridium difficile e Staphylococcus aureus avviene in misura maggiore nei bambini che svilupperanno allergia, mentre lattobacilli e bifidobatteri sono più abbondanti nella flora intestinale dei bambini che si manterranno “sani”.

I benefici dei probiotici sono strettamente ceppo-specifici e correlati al tipo di patologia allergica trattata, nonché alle caratteristiche del paziente, alla durata del trattamento e al prodotto impiegato.
Ancora una volta alla base di un buono stato di salute vi è un buon equilibrio e funzionamento della microflora intestinale (EUBIOSI). Un intestino che non funziona in maniera efficace ci rende carenti nella difesa dall’aggressione di microrganismi, allergie e malattie di vario tipo, non solo di quelle correlate all’apparato gastrointestinale.

3) GANODERMA: Il miglior rimedio contro le allergie

Il Ganoderma lucidum, noto anche come reishi rosso, non è un fungo commestibile o particolarmente appetibile a causa dell’alta concentrazione tanninica, che lo rende sgradevole al gusto. 
Vanta una storia che arriva da molto lontano: gli antichi cinesi lo chiamavano ling zhi, ovvero il “fungo dell’immortalità”. Reishi è il nome con il quale è conosciuto in occidente e deriva dal Giapponese.

Diverse ricerche hanno dimostrato che il Ganoderma contiene svariati gruppi di sostanze farmacologicamente attive. Di seguito viene riportata una tabella riassuntiva con i singoli principi attivi da un lato e gli effetti farmacologici di tale sostanze dall’altro lato.

Principio attivo
Esiti positivi del singolo principio attivo
Acido pantotenico
Supporta il sistema nervoso centrale umano con lo sviluppo di effetti positivi
Acido ganoderico
Riduce la produzione di istamina (EFFETTO ANTISTAMINICO), supporta la respirazione cellulare e porta benefici specifici al fegato
Acidi oleici
Hanno proprietà antiallergiche (EFFETTO ANTISTAMINICO), riducendo la produzione di istamina
Germanio organico
Combatte le patologie ossee, ha funzioni antivirali e antinfiammatorie

Altri minerali (es. ferro, calcio, fosforo e zolfo)

Ricco di FOLINA

Simili a quanto sopra riportato

Proteine e peptidi
Regolano la pressione sanguigna e il colesterolo, svolgono una funzione antiallergica
Proteine e peptidi
Stimolano il funzionamento del sistema immunitario
Le sue azioni sono molteplici proprio per questa sua ricchezza di composizione.

4) PERILLA FRUTESCENS

La perilla o basilico della Cina (Perilla frutescens), è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiacee, proprio come il “nostro” basilico.
Foglie e semi della perilla sono da sempre impiegati in Oriente a scopo gastronomico, per insaporire le pietanze. Ma dai semi si estrae anche un olio che si è scoperto avere notevole importanza nell’ambito della medicina naturale.
L’olio di Perilla frutescens è infatti ricco di acidi grassi essenziali della serie omega 3 e di flavonoidi, che rendono questo fitoterapico particolarmente utile nei disturbi su base infiammatoria, comprese le allergie ai diversi antigeni (allergie a pollini, acari etc.) e le intolleranze alimentari. L’olio di perilla ha un contenuto di omega 3 ancora più elevato di quello del ribes nero e in più contiene flavonoidi. Questa varietà di attivi fa si che la Perilla abbia un’azione di inibizione dei più importanti mediatori chimici dell’infiammazione e delle allergie, quali istamina e leucotrieni, e di abbassamento dei livelli di IgE (gli anticorpi implicati nelle allergie).
La sua capacità di mitigare i disturbi allergici di varia natura - asma, riniti, orticarie, dermatiti ed eczemi etc. - è stata confermata anche da alcune ricerche scientifiche specifiche.


Scarica l'articolo completo: https://bit.ly/302cBXS


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