Colesterolo buono, colesterolo cattivo

movimento

Una nuova prospettiva e un po’ di chiarezza

 

Guardare i risultati delle analisi del sangue è come perdersi in un labirinto di termini tecnici, valori soglia e asterischi che ci lasciano con il fiato sospeso.
Una delle voci più discusse e temute degli ultimi anni è sicuramente lui, il colesterolo.
Oggi vogliamo chiederci: lo conosciamo DAVVERO?

Iniziamo sfatando un mito dell’era moderna: il colesterolo non solo non è un nemico da combattere, ma è un componente chiave negli equilibri fisiologici del nostro organismo.
Demonizzarlo è sicuramente sbagliato.
Per capire il perché andiamo a osservarlo più da vicino.

Identikit del colesterolo

È una sostanza grassa, bianca e di consistenza simile alla cera.
Prerogativa degli animali, per la maggior parte lo produce il nostro fegato, regolandone la quantità in base al fabbisogno del momento.
La sua produzione avviene a partire da piccoli mattoncini biologici essenziali, ricavati dalla scomposizione metabolica di nutrienti quali carboidrati, amminoacidi e grassi.
Questi vanno incontro ad una complessa serie di reazioni a catena per opera di diversi enzimi fino alla produzione di una molecola molto più grande.
A sua volta questa molecola, il colesterolo appunto, diventa un mattone fondamentale per la costruzione di molti altri componenti essenziali per il nostro organismo, svolgendo un ruolo chiave al crocevia di molte vie fisiologiche importantissime.

Senza il colesterolo saremmo nei guai

Quando si dice che è di vitale importanza non si esagera di certo.
Vediamo dove dà il suo prezioso contributo:

  1. È fondamentale alle cellule per mantenere struttura e funzionalità delle loro membrane
  2. È il precursore degli ormoni steroidei, messaggeri importantissimi per la trasmissione di informazioni fondamentali alla corretta fisiologia di interi sistemi.
    Tra questi ormoni troviamo gli ormoni sessuali (estrogeni, progestinici e androgeni) deputati alle funzionalità dell’apparato riproduttivo e coinvolti nella regolazione di altri organi, dalla cute alle ossa.
    Troviamo poi l’aldosterone, implicato nella regolazione renale di microelementi essenziali per la fisiologia cellulare e, tra gli altri, per il benessere muscolare e cardiaco.
    Anche il cortisolo è un ormone di vitale importanza.
  3. È legato a doppio filo con la sintesi della vitamina D3, da un lato ne è il precursore, dall’altro ne è regolato.
    Questa vitamina è importantissima per la salute del sistema immunitario, dell’apparato scheletrico e delle cartilagini.
  4. Emulsionante della bile, quella sostanza prodotta dalla cistifellea e secreta nell’intestino che è fondamentale per la digestione dei grassi.
    Senza la funzione emulsionante del colesterolo la bile perde la sua consistenza caratteristica perdendo anche la sua funzionalità.
    Nei casi peggiori possono formarsi i temuti calcoli biliari.
  5. É coinvolto nella trasmissione di messaggi tra l’esterno e l’interno di tutte le nostre cellule.
    Infatti, è responsabile della formazione di vescicole trasportatrici che, come piccole capsule, portano attraverso la membrana protettiva della cellula le molecole selezionate.
  6. Forma la guaina mielinica, un rivestimento che avvolge i neuroni.
  7. È fondamentale nello sviluppo embrionale e nella produzione di nuove cellule, quindi per l’accrescimento e il rinnovamento cellulare durante tutta la vita.

Ecco che già si comincia a delineare una risposta alle nostre domande.
Di sicuro il colesterolo non può essere un reale nemico se dalla sua presenza dipende il buon funzionamento di tutto il nostro organismo.

Allora perché bisogna abbassare il contenuto di colesterolo nel sangue?

La domanda sorgerà ora spontanea.
Esiste infatti un valore soglia sotto il quale è consigliato tenersi per proteggersi dalle malattie cardiovascolari, ormai molto diffuse nella nostra società.
Il colesterolo, però, non circola mai da solo e questo fattore è davvero importante da tenere in considerazione.
È una molecola di grandi dimensioni ma soprattutto è una molecola complessa, di natura sia grassa che alcolica, immiscibile nel sangue, che è un fluido acquoso.
Viene quindi trasportata da particolari proteine che la conducono nel torrente ematico.
Queste proteine, chiamate lipoproteine, sono di differente tipologia e sono proprio loro il punto focale della questione.

Conosciamo meglio le lipoproteine

Il colesterolo diventa un problema e un rischio per la nostra salute solo nel momento in cui si deposita sulle pareti dei vasi sanguigni andando ad infiammarli ed ostruirli.
Questo è ciò che succede nell’aterosclerosi, placche di depositi sulle pareti dei vasi ostruiscono progressivamente il passaggio del sangue.

Conosciamole meglio, allora, queste lipoproteine, che si differenziano in base alla loro densità:

  • HDL (High Density Lipoprotein, “Lipoproteine ad alta densità”)
    Raccolgono il colesterolo in eccesso nei tessuti e lo trasportano nel fegato, dove verrà smaltito.
    Sono chiamate anche “colesterolo buono” proprio perché si comportano come vere e proprie “spazzine”, garantendo soprattutto che non si formino accumuli di colesterolo sulle pareti dei vasi.
  • LDL (Low Density Lipoprotein, “Lipoproteine a bassa densità”)
    Fanno il percorso inverso, trasportando il colesterolo sintetizzato nel fegato e pronto per essere consegnato e utilizzato nei vari distretti dell’organismo.
    Vengono chiamate “colesterolo cattivo”, non in quanto siano di per sé pericolose, ma perché a causa della loro composizione sono più suscettibili all’ossidazione e possono infiltrarsi nelle pareti dei vasi.
    Alcuni tessuti però, soprattutto gli organi sessuali e le ghiandole surrenali, che producono gli ormoni steroidei, hanno bisogno di una quantità superiore di colesterolo rispetto ad altri e per questi le LDL si rivelano essere trasportatori molto efficaci.
  • VLDL (Very Low Density Lipoprotein, “Lipoproteine a densità molto bassa”)
    La loro densità è particolarmente bassa perché trasportano poco colesterolo e in maggioranza trigliceridi, sintetizzati dall’organismo e indirizzati a vari distretti, soprattutto verso i muscoli come carburante e al tessuto adiposo dove verranno depositati.

Esiste una frazione di LDL particolarmente pericolosa che prende il nome di sd-LDL (small dense-LDL, “piccole dense LDL”).
Come dice il nome, sono caratterizzate da dimensioni molto piccole e densità molto alta per via di una grande concentrazione di colesterolo.
Le piccole dimensioni aumentano il rischio di penetrazione nelle pareti dei vasi sanguigni.

Arrivati a questo punto comincia ad esserci più chiaro come la complessità del sistema colesterolo renda riduttive le semplificazioni e le demonizzazioni.
Capire quali tipi di lipoproteine sono più presenti e i rapporti proporzionali tra di loro è sicuramente più importante della quantità totale dei singoli componenti.
Esistono per questo test diagnostici molto efficaci.
Per avere una visione più concreta e reale si possono indagare:

  • PROFILO LIPIDICO STANDARD, per conoscere nello specifico la frazione di HDL, LDL e trigliceridi
  • MISURAZIONE della Lipoproteina A o Lp(a), costituita da una LDL a cui si è fusa una molecola ingombrante che ne aumenta le dimensioni, costituendo un importante fattore di rischio nella formazione di trombi e di placche aterosclerotiche
  • DOSAGGIO delle sd-LDL
  • Rapporto trigliceridi : HDL (considerato nella norma un valore inferiore a 2:1)
  • Rapporto Colesterolo totale : HDL (inferiore a 5:1)
  • Rapporto LDL : HDL (inferiore a 3:1)

Anche i trigliceridi sono componenti molto importanti per il nostro organismo ma esiste un valore standard considerato normale che è compreso tra 40 e 80 mg/dl.

Quando questi valori sono fuori dai range consigliati sono campanelli d’allarme che indicano la presenza di squilibri importanti e condizioni patologiche o pre-patologiche su cui intervenire.

Cosa NON FARE se vuoi mantenere un profilo lipidico salutare

X  Sottovalutare lo stress cronico

X Cibi infiammatori

X Sedentarietà

X Disturbi del sonno o apnea ostruttiva

X Fumo

X Sottovalutare la resistenza insulinica e l’ipotiroidismo

Cosa FARE se vuoi proteggere il tuo corpo da squilibri lipidici pericolosi

Seguire una dieta antinfiammatoria

Attività fisica regolare

✔  Pratiche per un sonno buono e rigenerante

Combattere lo stress

Liberare il corpo dalle tossine

Prendersi cura della buona salute di fegato e cistifellea

Seguire una dieta ricca di componenti essenziali e integrazione se necessario

In conclusione…

É importante non cadere in semplificazioni allarmistiche e considerare il colesterolo come un nemico.
Non possiamo valutarlo come un semplice numero da correggere, ma come l’elemento chiave di un sistema complesso e ricco di variabilità individuali.
La risposta quindi non è combatterlo ma aiutare il nostro corpo ad utilizzarlo nella maniera giusta per funzionare in armonia.

Il nostro corpo è un sistema complesso, dotato di grande resilienza e in continua comunicazione con noi.
Recependo i suoi segnali con consapevolezza e ascolto e conoscendo i suoi meccanismi protettivi e rigenerativi, possiamo assecondarlo e potenziarlo.
Giorno dopo giorno, nelle nostre scelte quotidiane possiamo fare la differenza tra salute e malattia.

Mantenere valori di colesterolo nella norma aiuta a diminuire l’incidenza delle malattie cardiovascolari, ma l’equilibrio di un sistema così complesso è legato anche a molti altri fattori.
Quindi, quando necessario, l’assunzione di farmaci per correggere questi valori non può comunque essere l’unica strategia.

Una questione così complessa può diventare più semplice nel concreto se consideriamo quotidianamente la salute a tutto tondo.
Nuove abitudini fatte di gesti semplici: uno stile di vita più dinamico e positivo, un’alimentazione più equilibrata fatta di cibo vivo e davvero nutriente, insieme ad un monitoraggio regolare ma non maniacale di quei fattori che possono alterare l’equilibrio del sistema colesterolo.

A cura della Dr.ssa Elisabetta Curiotto