Per vivere la spiaggia con empatia e rispetto
Un invito ricorrente accoglie i visitatori in molti luoghi naturali: “Lascia questo luogo così come l’hai trovato”.
Quando si entra in un bosco viene spontaneo capire il perché, ma quando si va al mare la comprensione può essere un po’ meno immediata.
La spiaggia non è solo una inerte distesa setosa su cui sprofondare i piedi per raggiungere la riva del mare.
Il bagnasciuga non è una semplice pista umida e fresca su cui affondare le dita aspettando la risacca fresca dell’acqua marina.
Può sfuggire ai nostri occhi assuefatti alle rastrellature degli stabilimenti balneari, ma la spiaggia è un ecosistema a sé, più fragile e delicato di un bosco.
Lo sapevi che la conformazione naturale di una spiaggia vergine è fatta di dune?
L’Italia è una penisola circondata dal mare per quasi l’80%, alterna scogliere rocciose a chilometri di spiagge sabbiose che si srotolano lungo le sue coste a perdita d’occhio.
Eppure, solo in meno del 10% il sistema dunale è stato preservato intatto.
Le dune sono un habitat fragile ed estremamente dinamico oltre che molto popolato e, tra le altre cose, protegge con i suoi abitanti vegetali dall’erosione del mare.
Se capitate in una delle rare e preziose spiagge ancora vergini ricordatevi di camminare.. come sui gusci d’uovo, come si suol dire.
Le piante del litorale hanno foglie e fiori molto particolari e caratteristici, così belli che verrebbe voglia di riempire un vasetto in casa, vero?
La bellezza è qualcosa che vorremmo portare con noi e con cui vorremmo riempire le nostre case.
Dobbiamo però urgentemente re-imparare che amare ciò che è bello significa preservarne l’esistenza nella SUA casa.
Negli ultimi due secoli, gradualmente e inesorabilmente, la nostra società ci ha alienati dalla Natura.
Siamo ormai portati ad osservare con gli occhi di un visitatore allo zoo tutto ciò che, invece, abita proprio INSIEME A NOI questo meraviglioso pianeta.
La curiosità nei confronti dei piccoli abitanti che frequentano le acque meno profonde e la battigia va educata perché non diventi per queste creature una vera e propria tortura (se non la morte) finendo in retini a seccare sotto il sole o nell’acqua calda di piccole pozze e secchielli.
Esercitiamo la bravura dei più grandi scienziati naturalisti e osserviamoli silenziosamente e gentilmente nel loro ambiente senza disturbarli, perché possiamo recare loro gravi danni senza rendercene conto.
Animali e piante sono coinquilini preziosi sulla Terra e i nostri bambini hanno bisogno di riavvicinarsi a loro, e a dire il vero anche molti di noi.
Ma osservare senza toccare è un gesto di grande empatia e di profondo rispetto per la Vita che ci circonda.
Un gesto di protezione e di vero amore.
Ogni esperienza che facciamo in Natura è una fonte di grande ricchezza, crescita e riscoperta di noi stessi, vale davvero la pena di trarne il giusto insegnamento.
A cura della Dr.ssa Elisabetta Curiotto


