Il sistema immunitario: come prendersene cura a 360°?

movimento

Introduzione

Il sistema immunitario è una rete complessa di cellule, tessuti e organi che protegge l’organismo da agenti patogeni come batteri, virus, funghi e parassiti. Si divide in due componenti principali: la parte innata, rapida e aspecifica, che rappresenta la prima linea di difesa, e la parte adattativa, più lenta ma altamente specifica, capace di generare memoria immunitaria. Per funzionare in modo ottimale, il sistema immunitario richiede un equilibrio dinamico: una risposta eccessiva può portare a infiammazione cronica o autoimmunità, mentre una risposta debole aumenta il rischio di infezioni e malattie. Questo delicato bilanciamento lo rende un sistema sofisticato, in grado di distinguere il “self” dal  “non self”. Numerosi fattori influenzano la nostra immunità: genetica, età, alimentazione e stato nutrizionale, qualità del sonno, attività fisica, stress e condizioni ambientali. In particolare, lo stile di vita esercita un impatto significativo sulla funzione immunitaria e sulla salute dell’intestino.

Fattori che influenzano l’immunità

  • Idratazione: una corretta idratazione è essenziale per il trasporto dei nutrienti, l’eliminazione delle scorie e la funzionalità delle mucose. La ridotta disponibilità di acqua nell’organismo può infatti compromettere la mobilità delle cellule immunitarie e la protezione delle barriere.
  • Alimentazione: la nutrizione è il primo strumento di prevenzione. Come suggerito dal piatto di Harvard, ogni giorno non possono mancare frutta e verdura di diversi colori che apportano vitamine e fitonutrienti. E’ poi essenziale la presenza nel piatto di proteine di qualità, alternando fonti animali (pesce, uova, carni bianche) e vegetali (legumi, soia, quinoa), e quella dei grassi sani come olio extravergine di oliva e semi oleosi con effetto antinfiammatorio ed immunomodulante. Le fibre provenienti da cereali integrali, legumi e verdure fermentabili nutrono il microbiota intestinale, che produce metaboliti benefici come il butirrato.
  • Attività fisica: l’esercizio fisico, se moderato e regolare, migliora la risposta immunitaria; alcuni studi mettono in relazione l’attività fisica svolta anche nei mesi invernali con il dimezzamento dei tempi di malattia.1 Diverso è il caso di chi pratica attività fisica agonistica, o anche amatoriale con caratteristiche di notevole intensità e durata. Lo sforzo eccessivo, a maggior ragione con recuperi non adeguati, può portare ad un aumento dello stress ossidativo e ad un disequilibrio del sistema immunitario, con una maggiore possibilità di contrarre infezioni. L’OMS raccomanda almeno 150 minuti di attività moderata o 75 minuti intensa a settimana, integrando esercizi di forza.
  • Sonno: durante le fasi profonde del sonno vengono prodotte citochine regolatrici che orchestrano la risposta immunitaria. La deprivazione cronica di sonno è correlata a maggiore vulnerabilità alle infezioni. Risulta fondamentale mantenere una buona igiene del sonno che si attua coricandosi a orari regolari, limitando gli schermi e le attività troppo impegnative nelle ore serali e creando un ambiente favorevole al buon riposo (buio, fresco, silenzioso).
  • Gestione dello stress: lo stress cronico innalza i livelli di cortisolo, che sopprime l’attività immunitaria. Infatti quest’ultima è sensibile alle condizioni di benessere della persona e può risentire delle sofferenze emotive prolungate, che si ripercuotono sulla produzione di citochine infiammatorie innalzandole e aumentano così la possibilità di sviluppo anche di malattie autoimmuni. Tecniche come la respirazione diaframmatica, la “box breathing”, lo yoga e la mindfulness aiutano a ridurre la risposta infiammatoria; inoltre, diversi studi correlano la meditazione con la possibile diminuzione della infiammazione cellulare, in particolare con l’attività dei linfociti CD4T, responsabili del coordinamento delle attività di difesa.

Il ruolo del microbiota

L’intestino ospita un vasto pool di microrganismi che interagiscono costantemente con il sistema immunitario. Il microbiota ha molteplici funzioni:

  • rinforza la barriera intestinale;
  • stimola la produzione di immunoglobuline A (IgA);
  • regola l’equilibrio tra cellule T effettrici e T regolatorie;
  • produce acidi grassi a catena corta (SCFA) come il butirrato.

I ceppi più utili per le difese immunitarie sono principalmente Lattobacilli e Bifidobatteri. Tra i primi i più noti per il miglioramento del sistema immunitario sono Lactobacillus rhamnosus GG, Lactobacillus plantarum, Lactobacillus casei e Lactobacillus paracasei. Il Bifidobacterium lactis supporta la barriera intestinale e stimola l’attività delle cellule Natural Killer. Importante è anche l’associazione con i prebiotici (inulina e FOS) per aumentare l’efficacia dell’integrazione, nutrendo i batteri buoni. Studi recenti hanno evidenziato che alterazioni del microbiota (disbiosi) sono associate a patologie croniche, infiammatorie e autoimmuni. 2

Integrazioni mirate per supportare le difese

 

  1. Vitamine e minerali

Vitamina C

La vitamina C o acido ascorbico è una vitamina idrosolubile che si trova in molti alimenti quali agrumi, fragole, crucifere, foglie di rapa ecc. Il deficit dovuto a scarsa assunzione di vitamina C con la dieta aumenta la predisposizione a processi infiammatori, soprattutto a carico delle vie respiratorie, oltre che astenia. Il suo organotropismo è spiccato per il sistema immunitario in quanto migliora la funzione dei neutrofili e la produzione di collagene per la barriera mucosale3, ma è anche preziosa per il surrene ed è fonte di energia; inoltre, permette una buona resistenza nei confronti dello stress. Una fonte naturale di vitamina C molto utilizzata è la Rosa Canina.

Vitamina D

Oltre al ruolo nel metabolismo osseo, la vitamina D è una sostanza liposolubile che modula cellule dendritiche e macrofagi, stimola la produzione di peptidi antimicrobici come la catelicidina, regola l’equilibrio delle citochine pro- e anti-infiammatorie. Una meta-analisi che ha coinvolto oltre 11.000 partecipanti ha evidenziato che la supplementazione quotidiana riduce le infezioni respiratorie acute, soprattutto nei soggetti con grave carenza.4 Tuttavia studi più recenti non hanno riscontrato benefici significativi in popolazioni non carenti.5

Zinco

Lo zinco è importante per la sua azione di modulazione immunitaria nel confronti dei Th1 e dei linfociti T regolatori, favorisce l’attività dei macrofagi e dei Natural Killer.

Selenio

Il selenio ha azione antiossidante ed è fondamentale per la modulazione dei linfociti B e T, ma anche per l’attività dei macrofagi e per la sintesi anticorpale.

 

Magnesio

Il Magnesio, in particolare il bisglicinato caratterizzato da elevata biodisponibilità e dalla presenza della glicina, contribuisce efficacemente al supporto del sistema immunitario, aiutando a modulare la risposta infiammatoria e a contrastare gli effetti negativi dello stress prolungato sull’organismo.

  1. Fitoterapici e altre sostanze utili

Echinacea

L’Echinacea (Echinacea purpurea e angustifolia) è un’asteracea che presenta attività immunostimolante nei confronti dei linfociti produttori di anticorpi. I componenti principali sono alchilammidi, esteri dell’acido caffeico, acido cicorico, poliacetileni e polisaccaridi. Questi ultimi inducono la produzione di IL-1 da parte dei macrofagi. Alcuni studi hanno dimostrato che l’Echinacea aumenta la resistenza dei linfociti all’apoptosi. E’ controindicata in caso di malattie autoimmuni, in caso di sensibilità individuale, allergie e in gravidanza/allattamento.

Astragalo

L’Astragalo (Astragalus membranaceus) è una pianta medicinale tradizionalmente utilizzata per il suo potenziale immunostimolante e adattogeno. I suoi principi attivi, tra cui polisaccaridi, saponine triterpeniche e flavonoidi, agiscono modulando la risposta immunitaria attraverso la stimolazione dell’attività dei macrofagi, dei linfociti T e delle cellule Natural Killer. L’astragalo favorisce la produzione di citochine pro-infiammatorie necessarie per una risposta efficace contro agenti patogeni, migliorando così la resistenza dell’organismo alle infezioni. Inoltre, svolge un’azione antiossidante che contribuisce a ridurre lo stress ossidativo, promuovendo un equilibrio immunitario e sostenendo la funzione delle barriere biologiche. Studi preclinici e clinici suggeriscono che questo fitoestratto possa rappresentare un valido supporto nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni, soprattutto in condizioni di immunodepressione o stress prolungato.6

Uncaria

L’Uncaria tomentosa è una pianta medicinale tradizionalmente utilizzata per le sue proprietà immunomodulanti e antinfiammatorie. I composti bioattivi presenti, come alcaloidi, flavonoidi e glicosidi, stimolano l’attività dei macrofagi e delle cellule Natural Killer, potenziando così la risposta immunitaria innata. Inoltre, l’Uncaria contribuisce a regolare la produzione di citochine, modulando l’infiammazione e favorendo un equilibrio immunitario ottimale, risultando particolarmente utile nel supporto alle difese contro infezioni e processi infiammatori cronici.7

Eleuterococco

L’Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus), noto anche come ginseng siberiano, è una pianta adattogena appartenente alla famiglia delle Araliaceae, ampiamente studiata per i suoi effetti immunomodulanti. I principali costituenti bioattivi, tra cui eleuterosidi, polisaccaridi e fenilpropanoidi, agiscono sul sistema immunitario stimolando l’attività di cellule natural killer (NK), macrofagi e linfociti T. Studi in vitro e in vivo hanno evidenziato un aumento della produzione di citochine pro-infiammatorie (es. IL-1, IL-6 e TNF-α) e una maggiore risposta immunitaria innata, favorendo una migliore resistenza dell’organismo contro infezioni virali e batteriche.8 L’azione adattogena contribuisce inoltre a modulare la risposta immunitaria in condizioni di stress psico-fisico, spesso associate a immunodepressione. In ambito fitoterapico, l’eleuterococco è utilizzato per il sostegno delle difese immunitarie, specialmente nei cambi di stagione o in soggetti con immunocompetenza ridotta. Tuttavia, il suo utilizzo dovrebbe essere valutato caso per caso, considerando possibili interazioni farmacologiche e controindicazioni.

Omega-3 (EPA e DHA)

Gli omega-3 hanno spiccate proprietà anti-infiammatorie e in particolare:

  • modulano la sintesi di eicosanoidi;
  • sono precursori di mediatori quali resolvine, protectine, maresine;
  • influenzano positivamente il profilo citochinico e la funzione di neutrofili e linfociti.

Per questi motivi, un adeguato apporto di Omega-3 rappresenta un valido supporto per il sistema immunitario e review recenti evidenziano un beneficio soprattutto nelle condizioni infiammatorie croniche.9

Colostro

Il colostro bovino è ricco di immunoglobuline IgG, lattoferrina e citochine perciò può fornire supporto immunitario, favorire la guarigione della mucosa intestinale e quindi risulta essere utile in caso di disbiosi o leaky gut.  Alcuni studi confermano che l’assunzione di colostro può ridurre la durata delle infezioni gastrointestinali e migliorare la resistenza a patogeni enterici.10

Lattoferrina

La lattoferrina è una glicoproteina del latte vaccino, presente in alcune secrezioni umane e anche nel plasma. E’ in grado di legare il ferro, sottraendolo agli agenti infettivi con conseguenti proprietà antimicrobiche e immunomodulanti. È stata studiata come potenziale adiuvante nella prevenzione delle infezioni respiratorie, anche durante il Covid-1911  ed è ancora oggetto di diversi studi.

Quercetina

La quercetina è una sostanza che appartiene alla famiglia dei polifenoli, in particolare ai flavonoli e si trova in moltissime sostanze vegetali e ortaggi. E’ dotata di attività anti-infiammatoria, diminuendo prostaglandine e leucotrieni, antiossidante per la neutralizzazione dei radicali liberi, antivirale, antiallergica (inibisce degranulazione mast-cells, basofili, neutrofili) e immunomodulante (bilanciamento della risposta Th1/Th2). Una review del 2016 sottolinea il potenziale della quercetina nel migliorare la risposta immunitaria e contrastare l’invecchiamento immunologico.12  Inoltre, la quercetina può contribuire al miglioramento della leaky gut syndrome grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e alla capacità di rinforzare le giunzioni strette tra le cellule epiteliali intestinali, riducendo così la permeabilità intestinale.

Glutammina

La glutammina è un aminoacido essenziale o semiessenziale che ha un ruolo molto importante nella protezione in condizioni di stress acuto (chirurgia, traumi, infezioni severe, ustioni). È fondamentale per fornire energia ai linfociti e agli enterociti, sostenere la sintesi di glutatione intestinale, potente antiossidante, inibire la traslocazione dei batteri G- dell’intestino  crasso, mantenere livelli adeguati di IgA secretorie, mantenere le Natural Killer attivate dalle linfochine (LAK) e potenziare la fagocitosi.13 Una review conferma che la supplementazione di glutammina migliora la risposta immunitaria nei pazienti critici e riduce il rischio di infezioni ospedaliere.14

Butirrato

Il butirrato è un acido grasso a catena corta prodotto dalla fermentazione delle fibre alimentari, in particolare di alimenti come frutta, verdura, legumi, patate ecc. È la principale fonte energetica per i colonciti e possiede proprietà immunomodulanti:

  • inibisce le istone deacetilasi (HDAC), modulando l’espressione genica;
  • attiva recettori che promuovono le cellule T regolatorie;
  • stimola la produzione di peptidi antimicrobici come la catelicidina.

Il butirrato svolge quindi un ruolo chiave nel supporto del sistema immunitario promuovendo sia l’integrità della barriera intestinale che modulando la risposta infiammatoria. Studi clinici infatti dimostrano che il butirrato rafforza la barriera intestinale e riduce la traslocazione di patogeni. 15

Arginina

L’arginina è un aminoacido semi-essenziale con un ruolo cruciale nella modulazione della risposta immunitaria. Essa è coinvolta nella sintesi dell’ossido nitrico (NO), molecola che regola l’attività di macrofagi, neutrofili e linfociti T. Diversi studi hanno evidenziato che un’adeguata disponibilità di arginina può potenziare la risposta immunitaria, favorendo la proliferazione cellulare e la produzione di citochine.16 Per questo motivo, viene spesso utilizzata in ambito clinico per supportare le difese nei pazienti immunocompromessi o in condizioni di stress metabolico.

Micoterapia

I funghi medicinali sono da secoli utilizzati nella medicina tradizionale asiatica per il loro effetto immunomodulante, oggi supportato anche da numerose evidenze scientifiche. Tra i più studiati vi sono Cordyceps sinensis, Lentinula edodes (shiitake) e Ganoderma lucidum (reishi), noti per la loro capacità di stimolare la risposta immunitaria innata e adattativa. Il Cordyceps contiene cordicepina e polisaccaridi che favoriscono l’attivazione dei macrofagi, l’aumento dell’attività delle cellule natural killer (NK) e la produzione di citochine come IL-2 e IFN-γ.17 Lo shiitake è ricco di lentinano, un β-glucano in grado di potenziare la fagocitosi e la risposta Th1, stimolando l’attività dei linfociti T e dei monociti.18 Il reishi, grazie ai suoi triterpeni e β-glucani, agisce come regolatore immunitario, aumentando l’attività dei macrofagi e delle cellule dendritiche, modulando al contempo l’infiammazione cronica.19 Questi funghi sono utilizzati in integratori per il sostegno delle difese immunitarie, specialmente in soggetti con immunocompetenza ridotta o sottoposti a stress prolungato. L’efficacia dipende dalla qualità degli estratti e dalla standardizzazione dei principi attivi.

Conclusioni

La cura del sistema immunitario e dell’intestino nasce da scelte quotidiane: alimentazione equilibrata, idratazione, esercizio fisico regolare, sonno di qualità e gestione dello stress. In questo contesto, sostanze e nutrienti specifici possono rappresentare un supporto mirato. Prendersi cura dell’intestino significa dunque agire da più fronti: nutrizione, stile di vita e integrazioni basate su evidenze scientifiche. Un microbiota ben nutrito e un organismo in equilibrio costituiscono le fondamenta di un sistema immunitario resiliente e pronto a difenderci.

Bibliografia

  1. Playford RJ, Weiser MJ. Bovine colostrum: its constituents and uses. 2020.
  2. Arrieta MC, Stiemsma LT, Amenyogbe N, Brown EM, Finlay B. The intestinal microbiome in early life and its implications for health and disease. Front Immunol. 2014.
  3. Evans VC et al. The Role of Micronutrients in Immune Function. Adv Nutr. 2022.
  4. Martineau AR et al., Vitamin D supplementation to prevent acute respiratory tract infections: systematic review and meta-analysis of individual participant data. BMJ. 2017.
  5. Jolliffe DA et al., Vitamin D supplementation to prevent acute respiratory infections: a systematic review and meta-analysis of aggregate data from randomised controlled trials. Lancet Diabetes Endocrinol. 2022.
  6. Xueling Zhang et al.,The Effect of Astragalus on Humoral and Cellular Immune Response: A Systematic Review and Meta-Analysis of Human Studies, Complement Med Res. 2023.
  7. Gonçalves, Antunes & Oliveira, A. C., Immunomodulatory and anti-inflammatory effects of Uncaria tomentosa (cat’s claw) in human diseases. Journal of Ethnopharmacology. 2016.
  8. Glatthaar-Saalmüller B, Sacher F, Esperester A. Immunopharmacological in vitro effects of Eleutherococcus senticosus Arzneimittelforschung. 2001.
  9. Calder PC. Nutrition, immunity and COVID-19. 2020.
  10. Nieman DC et al., The compelling link between physical activity and the body’s defence system. J Sport Health Sci. 2019.
  11. Serrano G. et al., Liposomal lactoferrin as potential preventative and cure for COVID-19. International Journal of Research in Health Science. 2020.
  12. Li Y. et al. Quercetin, Inflammation and Immunity. Front Immunol. 2016.
  13. SS Hendler, DM Rorvik “PDR-Physiscian’ Desk Reference –CEC Editore
  14. Cruzat V, Macedo Rogero M, Noel Keane K, Curi R, Newsholme P. Glutamine: Metabolism and Immune Function, Supplementation and Clinical Translation. Nutrients. 2018.
  15. Canani RB, Costanzo MD, Leone L, Pedata M, Meli R, Calignano A. Potential beneficial effects of butyrate in intestinal and extraintestinal diseases. World J Gastroenterol. 2011.
  16. Field CJ, Johnson IR, Schley PD. Nutritional strategies to optimize immune function in the elderly. J Nutr. 2002.
  17. Jung et al. Immunomodulatory effects of a mycelium extract of Cordyceps (Paecilomyces hepiali; CBG‑CS‑2): a randomized and double‑blind clinical trial. BMC Complement Med Ther.
  18. Parker TS, Waters RF, Aggarwal BB, et al. Immune‑enhancing effects of Maitake (Grifola frondosa) and Shiitake (Lentinula edodes) extracts. Immunopharmacol Immunotoxicol.
  19. Fusco DR, Klein M, Levin K, et al. Evaluation of Immune Modulation by β‑1,3;1,6‑D‑Glucan Derived from Ganoderma lucidum in Healthy Adult Volunteers, a randomized controlled trial. Phytother Res.

a cura della Dr.ssa Alessia Tombolan