18 GENNAIO 2019

Svezzamento sano e biologico

Il tema dello svezzamento è sempre molto delicato: iniziare il proprio bimbo al mondo del cibo genera spesso tensione ed insicurezza, perché noi mamme vogliamo sempre fare il meglio per i nostri piccoli ma spesso non sappiamo esattamente da che cosa questo “meglio” sia rappresentato. 


Noi farmacisti consigliamo ai genitori di non prescindere da alcuni aspetti primari, che sono: 

  • La tranquillità e rispetto dei tempi del bambino, come suggerisce l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), “il latte materno può e dovrebbe essere mantenuto da un minimo di 6 mesi fino ai 2 anni di vita, riducendolo in modo graduale”, iniziando a proporre cibi solidi quando il bambino inizia a  stare in posizione seduta senza sostegno e a perdere il riflesso di estrusione (quando sputano quello che gli viene messo in bocca col cucchiaino, i bimbi non sono ancora pronti). Ovviamente ogni bambino ha i suoi tempi. 

  • Scelta di ingredienti biologici e di stagione optando per prodotti freschi, di stagione e di origine biologica certificata, per la produzione dei quali non vengono impiegati pesticidi e sostanze dannose come antibiotici ed ormoni nel caso delle carni. La scelta bio, inoltre, rappresenta una scelta sostenibile per il futuro della terra, ed è un punto di partenza fondamentale per educare i nostri bambini ad amarla e a rispettarla. Anche il rispetto della stagionalità insegna ai nostri bambini che, per quanto al supermercato sia sempre tutto disponibile, in natura ci sono tempi diversi dal “tutto e subito” cui sono ormai abituati. 

  • Varietà degli ingredienti, l’alimentazione del bambino deve essere varia, ben bilanciata, povera di grassi animali e deve prevedere cotture a vapore, in acqua bollente o al forno. Per condire va usato solo l’olio extravergine di oliva a crudo. 

Si può cominciare ad offrire al bambino frutta e pappine, ma senza forzare il bambino, consentendogli di toccare il cibo nel piatto e mangiare con le mani, alternando cibi diversi per colore, sapore e consistenza.

Il cibo inizialmente non accettato va riproposto con pazienza in giornate successive, eventualmente preparato in modo diverso. 

Tutti gli alimenti preparati per i bambini non devono essere aggiunti né zucchero (può favorire la carie), né sale, né miele (mai sotto l’anno di vita perché potrebbe contenere un batterio molto pericoloso, il botulino).

Meglio evitare alimenti a contenuto ridotto di grassi come alcuni tipi di latte e yogurt, perché il grasso è importante per un organismo in crescita, specialmente per il cervello. 


Le regole generali da osservare sono molto semplici: 


  • Non fare uso di sale da cucina. L’organismo del piccolo non ne ha bisogno e in più non riveste alcuni utilità abituare il bambino al gusto salato; 

  • Non dolcificare alcunché. Sia lo zucchero bianco che il miele non dovrebbero trovare posto abitualmente nell’alimentazione del bambino in quanto da un lato non sono indispensabili per una crescita regolare, dall’altro lo abituano a prediligere i sapori dolci, aprendo la strada al rischio di sovrappeso fin dai primi anni dell’infanzia; 

  • Non utilizzare olio, burro, margarina o strutto per cucinare, ma impiegare in alternativa a questi grassi il brodo vegetale oppure la semplice acqua; 

  • Ricordarsi che il bambino non può masticare, quindi offrire sempre cibi sminuzzati con la massima cura. 

L’ordine con cui gli alimenti semisolidi e solidi vengono introdotti nella fase dello svezzamento non riveste più l’importanza che un tempo gli veniva attribuita e può variare in base alla preferenza del bambino e alla cultura gastronomica della famiglia e del pediatra che fornisce i consigli. 

Non è necessario posticipare il consumo da parte del bambino del pane e della pastina (contenenti glutine). 

È invece assolutamente valida e attuale la raccomandazione di non esagerare, nella fase dello svezzamento, con l’offerta di cibi salati e ad alto contenuto proteico. 

Gli errori più comuni nella prima alimentazione sono dovuti infatti all’eccesso di formaggio, formaggini e carne, che appesantiscono il metabolismo del bambino e possono anche orientare le sue preferenze future verso un’alimentazione meno sana, perché con troppe proteine e con troppo sale. 

Nel caso di allattamento artificiale bisogna evitare la tentazione di aggiungere nel biberon biscotti, creme e altro al latte anche nei primi mesi. 


Fonti: 



Svezzamento secondo natura, Michela Trevisan 

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