
SPF e protezione solare
a cura di Valentina Tonon, farmacista
La cute è l’organo che riveste interamente l’organismo umano,
rappresenta il 6% del peso corporeo ed è l’organo più grande per dimensioni e
peso. Ad essa sono attribuibili numerose ed importantissime funzioni
indispensabili per la sopravvivenza:
•
funzione protettiva nei confronti di agenti
chimici, meccanici, biologici e dalle radiazioni
•
funzione percettiva grazie alla presenza di
una ricca rete nervosa
•
termoregolazione e mantenimento dell’equilibrio
idrico
•
eliminazione di scorie
•
sintesi di sostanze tra cui la vitamina D
•
barriera immunitaria
•
riparazione delle ferite
Per questi motivi è indispensabile mantenerla il più possibile in buona salute e proteggerla.
Fonte immagine Medicinagram.altervista.org
La cute è formata de tre strati, l’epidermide (strato più
superficiale), il derma e l’ipoderma o sottocute.
L’ipoderma è lo strato più profondo ed è formato principalmente
da tessuto adiposo. Svolge soprattutto un ruolo di protezione dai traumi, di
mantenimento della temperatura corporea e di riserva di energia.
Il derma, lo strato intermedio, contiene vasi sanguigni, terminazioni nervose, bulbi piliferi, ghiandole sudoripare, ghiandole sebacee. L’epidermide è a sua volta costituito da 4 quattro strati (più un altro strato nelle zone di cute più spessa) di cellule che si differenziano tra loro a seconda dello strato in cui si trovano in base al processo di cheratinizzazione, inoltre non presenta vascolarizzazione. Negli strati più profondi dell’epidermide (strato basale e strato spinoso) troviamo i melanociti, al cui interno viene prodotta la melanina grazie all’azione di vari enzimi, tra cui l’enzima tirosinasi che, agendo direttamente sull’amminoacido tirosina, dopo diversi passaggi, lo trasforma in melanina.
Le melanine sono molecole strutturalmente simili e se ne riconoscono fondamentalmente due principali famiglie: eumelanine (di colore nero o marrone), più abbondanti nei fototipi scuri e feomelanine (pigmenti rossastri), soprattutto presenti nei fototipi chiari. Inoltre dobbiamo ricordare che tutti i popoli hanno lo stesso numero di melanociti, semplicemente la cute scura presenta melanociti più attivi, cioè che producono più melanina.
Sintesi della melanina. (Da R. Pellegrino, 2012 - albinismo.it )
Il sole emette vari e molti tipi di radiazioni, ma solo una
frazione dell’intera radiazione solare raggiunge la superficie terrestre: i
raggi UV, la luce visibile e gli infrarossi. La regione UV è quella dotata di
energia più alta ed è responsabile della maggior parte delle reazioni
foto-chimiche e foto-fisiche che hanno incidenza fisiologica. I raggi UVC, i
più energetici e pericolosi, vengono fortunatamente assorbiti dallo strato di
ozono atmosferico (da qui la sua importanza). I raggi UVB ed UVA invece non vengo
filtrati e riescono a penetrare la barriera cutanea e in caso di eccessivo
assorbimento, possono causare danni al DNA cellulare.
•
UVB: dette anche radiazioni eritematogene,
sono ricche di energia, sono poco penetranti, danno un’abbronzatura ritardata che
si evidenzia dopo alcuni giorni, provocano la comparsa di un significativo
ispessimento dello strato corneo e possono provocare eritema cutaneo.
•
UVA: dette anche radiazioni pigmentogene,
sono un po’ meno energetiche, sono molto penetranti ed infatti arrivano fino al
derma, danno una pigmentazione immediata che può scomparire nell’arco di poche
ore, e sono le principali responsabili del fotoinvecchiamento.
La nostra cute ha dei meccanismi fisiologici di difesa, tra cui
proprio la produzione di melanina, l’ipercheratosi ed alcuni sistemi
antiossidanti, ma non sono sufficienti a proteggerci. L’abbronzatura quindi sta
a significare il fatto che la nostra pelle si sta difendendo da un’aggressione
esterna ed implica sempre e comunque un danno. Il paradosso sta proprio nel
fatto che nella società moderna “abbronzatura” viene associata a “bellezza e
salute”, mentre in realtà dal punto di vista scientifico è esattamente
l’opposto!
Gli effetti indotti dall’esposizione alla radiazione solare
variano in funzione di numerosi fattori ambientali (orario, tempo di
esposizione, stagione, altitudine, superficie di riflessione) ed individuali
(fototipo). Si possono distinguere i “danni acuti”, come ustioni, eritemi,
fotosensibilizzazioni, oppure i “danni cronici”, come fotoinvecchiamento,
aumentato rischio di tumori cutanei, fotodermatiti, danni oculari. Inoltre
bisogna ricordare comunque che il sole possiede anche molte proprietà benefiche
per il nostro organismo, tra cui la sintesi di vitamina D, azione antisettica
ed antibatterica, liberazione di sostanze antiossidanti e vasoattive, azione
benefica verso alcune malattie della pelle (eczemi, dermatiti atopiche, acne) e
un’azione benefica sul tono dell’umore (produzione di endorfine). La cosa
importante quindi è l’esposizione al sole in maniera consapevole dei benefici
che può dare, ma anche dei danni che può fare e, prendendo atto di questo,
proteggerci con criterio con i mezzi che abbiamo e che dovremmo sempre avere a
nostra disposizione. Così facendo si va a prendere solo il bene che il sole ci
dà.
Il fototipo cutaneo esprime la variabilità individuale ad abbronzarsi o a scottarsi dopo l’esposizione al sole. In particolare qui si riporta la classificazione del Dott. Fitzpatrick, importante dermatologo e professore universitario americano, che per la prima volta, nel 1988, introduce la classificazione dei fototipi cutanei:
Cosmetimag.it
Filtri solari e SPF
I cosmetici fotoprotettivi contengono filtri solari (chimici o
fisici) che conferiscono al prodotto un indicatore numerico che si chiama SPF (Sunburn
Protection Factor), che permette di scegliere il livello di protezione
dalla radiazione UVB più adatto in relazione a fototipo, tempi e modalità di
esposizione ed età del soggetto (i bambini
ad esempio richiedono sempre protezioni con SPF più alto perché la loro
pelle è molto più delicata, inoltre il processo di melanogenesi non è ancora
ben sviluppato).
A seconda dell’indicatore SPF, si possono distinguere 4 classi
di prodotti solari:
•
bassa protezione (SPF 6-10), indicati solo
per i fototipi meno sensibili
•
media protezione (SPF 15-20-25)
•
alta protezione (SPF 30-50)
•
protezione molto alta (SPF 50+), indicata
per i bambini e per i fototipi delicati
I filtri solari chimici, o organici, sono rappresentati da
molecole che assorbono selettivamente le radiazioni UV.
I filtri solari fisici, o inorganici, sono invece rappresentati
da sostanze inorganiche (ossido di zinco e biossido di titanio) opache
all’ultravioletto che interagiscono con le radiazioni mediante riflessione.
Un prodotto cosmetico può contenere solo filtri chimici, solo
filtri fisici, o una combinazione dei due.
Nella formulazione di cosmetici utili a schermare le
radiazioni solari ci sono da considerare anche elementi aggiuntivi rispetto
alla tipologia e alla concentrazione dei filtri. Gli aspetti relativi al tipo
di formulazione (latti, emulsioni, geli…), il tipo di dispersione (impiego di
emulsionanti particolari, emulsioni lamellari o con fasi disperse particolari,
etc…) o altri espedienti tecnici, sono alla base di una spettro di soluzioni
che tendono a perseguire i seguenti scopi: migliorare la stendibilità e lo skin
feeling del prodotto; migliorarne la resistenza allo sfregamento e la
resistenza al dilavamento con i bagni o la sudorazione; minimizzare la
migrazione del filtro all’interno della barriera cutanea e con la sudorazione;
minimizzare il dilavamento del filtro nell’acqua di mare o nelle piscine;
diminuire la concentrazione dei filtri stessi migliorandone le performances e
altro ancora…
In particolare, di recentissima formulazione, ci sono prodotti contenenti un polimero poliuretanico (Polyurethane-34), biodegradabile del 65% in 28 giorni, che forma un film nel quale “intrappola” i filtri solari, rendendo i prodotti molto più resistenti all’acqua e allo strofinio rispetto ai solari tradizionali. Il fatto che i filtri non vengano dilavati nel mare rende questi cosmetici più sostenibili per l’ambiente. Il polimero aiuta inoltre la distribuzione omogenea del prodotto sulla pelle, minimizzando così il rischio di scottature. Con l’impiego di questo polimero, infine, i fattori di protezione vengono raggiunti impiegando una quantità inferiore di filtro.
Nel 2006 è stata formulata una Raccomandazione della Commissione
Europea, documento legalmente non vincolante, ma che dovrebbe essere recepito
da tutte le aziende cosmetiche che vogliono mantenere un’immagine di serietà e
professionalità. Riporto alcuni punti in particolare:
•
un prodotto solare protettivo non può avere
SPF inferiore a 6
•
non si possono più utilizzare termini come
“protezione totale” o “sunblock”
•
un prodotto solare deve garantire
protezione contro UVA e UVB, con una protezione minima UVA pari ad 1/3 di quella
UVB.
Photoaging
La cute è soggetta a due tipi d’invecchiamento: invecchiamento
intrinseco (con l’età biologica avvengono dei cambiamenti strutturali nella
cute, tra cui assottigliamento, aumento della secchezza, perdita di tono), ed
estrinseco (da fattori esterni tra cui photoaging).
L’invecchiamento cutaneo estrinseco è dovuto soprattutto allo
stress ossidativo dato dall’esposizione ai raggi solari, inquinamento
ambientale, fumo, vento e freddo. L’eccessiva produzione di radicali liberi va
a determinare fenomeni di degenerazione cellulare. I segni tipici del
fotoinvecchiamento sono le rughe, la porpora senile, la pigmentazione
irregolare e la produzione di un gran numero di comedoni. Nei casi più gravi si
può arrivare all’insorgenza di neoplasie cutanee, tra cui il melanoma.
Attivatori di abbronzatura ed autoabbronzanti
Gli attivatori di abbronzatura sono prodotti cosmetici che
migliorano il risultato estetico dell’abbronzatura, devono essere utilizzati
nei giorni che precedono l’esposizione al sole ed hanno un elevato potere
idratante, preparando l’epidermide nutrendola ed idratandola.
I prodotti autoabbronzanti contengono molecole che reagiscono
con la componente proteica della strato corneo (più esterno) della cute
formando dei polimeri simili alla melanina e donano alla cute un aspetto
abbronzato. Non hanno quindi nessuna interazione con la produzione di melanina
e non ne “fanno produrre di più”. Siccome poi la reazione avviene nello strato
corneo, la colorazione si perde totalmente in circa 15 giorni con il naturale processo
di desquamazione. Inoltre bisogna ricordare che non hanno nessuna capacità
protettiva.
Integrazione
Un’integrazione adeguata prima e durante l’esposizione può aiutarci a limitare i danni provocati dal sole. In particolare un’alimentazione ricca di carotenoidi (carote, albicocche, pesche, pomodori) va ad agire con effetto antiossidante. Anche alcune vitamine, tra cui in particolare la vitamina E, hanno una spiccata azione antiossidante.
L’idratazione è un altro punto fondamentale: l’acqua non deve mancare
mai, soprattutto con il caldo dell’estate.
L’integratore “Alsole+” ha una formulazione specifica per
favorire la produzione di melanina (L-tirosina, rame) e in più sostanze
antiossidanti per proteggere dai danni causati dalle radiazioni solari, tra cui
il carotenoide licopene che, in alcuni studi1, ha dimostrato
attività protettiva su cheratinociti irraggiati o danneggiati da irraggiamento
con raggi UVA e UVB, la vitamina E e la luteina. Come principale ingrediente,
questo integratore contiene il Polypodium leucotomos, una felce originaria del
Sud America, ricchissima di antiossidanti, che sostiene e migliora
l’abbronzatura e la rende più sicura. Studi2
in vitro e in vivo su animali e sull’uomo hanno
infatti dimostrato gli effetti benefici di questa pianta, la quale utilizza
molteplici meccanismi molecolari per fornire una riduzione del danno cellulare
indotto dai raggi UV, la riduzione dello stress ossidativo e del danno al DNA,
il blocco della soppressione immunitaria indotta dalle radiazioni UV e
l’inibizione del rilascio di livelli indotti da UV di molecole infiammatorie.
2[Brian
Berman, MD, PhD,1 Charles Ellis, MD,2 and Craig Elmets, MD3,4. “Polypodium
leucotomos - An Overview of Basic Investigative Findings”, J Drugs Dermatol. 2016 Feb; 15(2): 224–228.]
L’integratore “Oxifort+” contiene un pool di attivi antiossidanti tra cui licopene, tè verde, pino marittimo e vitamina E. Questo prodotto può essere un sostegno sia in caso di esposizione solare, ma anche in caso di tutti gli stati infiammatori della cute.
Concludiamo con un riassunto schematico di regole tratto dal sito Ansa.it per una corretta e consapevole esposizione solare.
- Evitare le esposizioni eccessive al sole e le conseguenti scottature soprattutto "se hai un fototipo 1 o 2".
- Esponiti gradualmente per consentire alla tua pelle di sviluppare la naturale abbronzatura.
- Proteggi soprattutto i bambini, quelli al di sotto di un anno non devono essere esposti al sole.
- Evita di esporti al sole nelle ore centrali della giornata (11.00-15.00 ora legale).
- Utilizza indumenti, cappello con visiera, camicia, maglietta, e occhiali da sole.
- Approfitta dell'ombra naturale o di ombrelloni, tettoie.
- Usa creme solari adeguate al tuo fototipo, con filtri per i raggi UVA e UVB; in caso di allergia o intolleranza al sole consulta il dermatologo.
- Le creme solari devono essere applicate in dosi adeguate e più volte durante l'esposizione.
- Alcune sedi sono da proteggere in modo particolare: naso, orecchie, petto, spalle, cuoio capelluto se calvi.
- Evita l'utilizzo delle lampade abbronzanti, che invecchiano ancor più precocemente la pelle e sono vietate ai minori.