19 GENNAIO 2020

RESVERATROLO: dal paradosso francese all'attività cardioprotettiva

A cura della Dott.ssa Brigida Garofalo


In questo articolo:


  • Introduzione
  • Il paradosso francese
  • Le diverse attività del RSV : antiossidante, cardioprotettiva, fitoestrogenica e antivirale




Resveratrolo: un antiossidante e non solo…


Ritenuto uno degli antiossidanti per eccellenza, il resveratrolo ( RSV) dal punto di vista chimico è una fitoalessina, un polifenolo non flavonoide , una delle diverse molecole che le piante producono per difendersi in condizioni di stress come possono essere attacchi fungini, lesioni ed  esposizione ai raggi UV.  

Lo si trova in particolare nella buccia degli acini di uva ma anche in altri alimenti come more, mirtilli , pistacchi, pinoli e bacche di gelso.

Negli ultimi due decenni numerose sono state le pubblicazioni scientifiche ( circa 10000 papers pubblicati su PubMed), tutte volte ad investigare principalmente  l’attività antiossidante e antimicrobica di questa molecola.


Il paradosso francese


Era l’inizio degli anni Novanta quando Serge Renaud, ricercatore dell’Università di Bordeaux, effettua un confronto tra la popolazione americana e quella francese…ed arriva a questa conclusione: nonostante in Francia la dieta sia ricca di grassi saturi, l’incidenza di malattie cardiovascolari nei francesi è minore che in altri Paesi. Perché? Arriviamo quindi  alla definizione “Paradosso francese”! Secondo Renaud (e seguaci) il consumo abituale di vino rosso, ricco di resveratrolo e altri flavonoidi, rappresenta uno dei possibili fattori protettivi con azione antiossidante e quindi fondamentale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Naturalmente la quantità di RSV necessaria allo svolgimento di tale attività protettiva non può essere raggiunta solo attraverso un moderato consumo di bevande alcoliche e  studi successivi suggeriscono  che è l’attività combinata dei flavonoidi, dei polifenoli (RSV) e della vitamina K2 -presente principalmente nei cibi fermentati come i formaggi- ad essere alla base di una efficace protezione cardiovascolare.


Le diverse attività del RSV 


Ad oggi il RSV è riconosciuto come un nutraceutico, ovvero una sostanza di origine naturale presenti in alcuni alimenti e che può avere effetti positivi sulla salute.  Di seguito argomenteremo solo alcune delle sue attività


L’attività antiossidante del rsv, comune alla classe chimica dei polifenoli cui appartiene, è sicuramente quella più riconosciuta. E ‘noto che lo stress ossidativo svolge un ruolo importante nello sviluppo della maggior parte delle malattie neurodegenerative. Nel dettaglio il RSV ha attività di rimuovere i radicali idrossilici e recentemente si è trovato che esso possiede attività di risparmio del glutatione.

 

L’azione cardioprotettiva è giustificata da diverse attività di  questa molecola. Tra queste è comprese l'inibizione dell'ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL), l'inibizione della proliferazione delle cellule muscolari lisce e l'inibizione dell'aggregazione piastrinica. Ricordiamo che  uno dei meccanismi disio-patologici comunemente accettati per la formazione delle lesioni aterosclerotiche è quello che inizia con l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità, ricche di colesterolo. L’ossidazione dei lipidi facilita la penetrazione dei lipidi stessi  all’interno delle pareti delle arterie. In presenza di disfunzioni endoteliali i monociti in circolazione aderiscono alle pareti delle arterie e si differenziano in macrofagi che accumulano le LDL ossidate e gli esteri del colesterolo fino alla formazione di vere e proprie placche aterosclerotiche. 



L’effetto fitoestrogenico è stato chiarito da un gruppo di ricercatori del The Scripps Research Institute dell’Università della Florida. Questa attività del RSV potrebbe anche contribuire all'attività cardio protettiva. 

Il resveratrolo sembra agire come un agonista/antagonista misto per i recettori alfa e beta degli estrogeni.questo doppio  meccanismo d’azione fa si che si abbia un’azione antinfiammatoria senza stimolazione  della proliferazione cellulare estrogenica. Questa caratteristica ne fa un buon candidato per il suo possibile uso come modello per la progettazione di nuovi farmaci.



Sicuramente l’attività meno conosciuta del RSV è quella antivirale. Infatti solo di recente è stato evidenziato che in vitro  il resveratrolo ha effetti antivirali sull’Herpes simplex virus (HSV) 1 e 2 e sull’HSV-1-acyclovir-resistente contrastando la replicazione e agendo direttamente sulla trascrizione del genoma virale e sulla sintesi del DNA interferendo sull’espressione genica di alcune proteine-chiave in più passaggi del processo di replicazione.

Uno studio italiano ha dimostrato l’effetto anti- replicativo del resveratrolo anche nei confronti dei virus influenzali A. 



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