9 APRILE 2019

La Dermatite atopica nell'adulto e nel bambino


A cura della Dott.ssa Brigida Garofalo



CONTENUTI
  1. Approfondimento cause
  2. Dermatite atopica: alcuni consigli pratici
  3. I probiotici come supporto
  4. La vitamina E
  5. L'importanza della vitamina D
  6. Gli omega 3 per controllare l'infiammazione
  7. Olivello spinoso: una fonte naturale di nutrienti anche a livello dermatologico


 L’arrivo della primavera è anche una questione di pelle!

La fioritura primaverile e il risveglio della natura rappresenta per alcune persone l'inizio di manifestazioni allergiche che riguardano anche la pelle, quali dermatiti ed eczemi. Lo sanno bene le mamme, che in questo periodo dell’anno più che negli altri, vengono ripetutamente risvegliate nel cuore della notte dal bambino che si gratta in modo convulso o dal neonato che piange senza un apparente motivo. 

La Dermatite Atopica (DA) oggi ridefinita eczema costituzionale, è una malattia infiammatoria cronica della pelle che si contraddistingue sul piano clinico per lesioni eczematose intensamente pruriginose, xerosi (secchezza) ed ipereattività cutanea.
Le cause della DA sono molteplici e coinvolgono la suscettibilità genetica, la disfunzione immunologica, la funzionalità della barriera epidermica e fattori ambientali. La DA, potremmo sintetizzare è un problema di confine tra mondo esterno e mondo interno, è la somma di allergia e infiammazione.
A soffrirne sono soprattutto i bambini anche se in molti casi regredisce con la pubertà quando il sistema immunitario è completamente assestato L'estensione della DA cambia con il cambiare dell'età per cui esiste una DA del lattante, quella del bambino nonché quella dell'adulto.  Quando l'esordio avviene dopi i trenta anni, il disturbo è più severo e persistente della patologia creando anche un disagio psicologico al malato.


Approfondimento sulle cause della dermatite atopica

            Fattori immunologici e genetici

Nella D.A, vi è un importante predisposizione genetica o atopica che si eredita dai genitori come hanno dimostrato diversi studi ed è strettamente collegata all'asma e alla febbre da fieno.

La risposta immunitaria dell'atopia si esprime con l'innesco di un duplice meccanismo creando un circolo vizioso di allergia e flogosi a causa di uno squilibrio del sistema immunitario e di risposta TH1/TH2 ed in particolare l'alterata sintesi delle igE e l 'eccessiva produzione di interleuchine infiammatorie da parte delle cellule TH2.

I fattori genetici implicati a favorire la comparsa della D.A. sono quelli che codificano per le proteine epidermiche e cioè mutazione del gene codificante per la proteina fillagrina che è una componente dell'involucro delle cellule dello strato corneo, prodotte dalla differenziazione dei cheratociti conseguenza della intensa reattività della pelle.

             Disfunzione della barriera epidermica

Particolare rilievo è attribuito all'alterazione della funzione barriera della pelle comprovata da un aumento della perdita d'acqua TWL). Il difetto di barriera è legato alla diminuzione di ceramidi epidermici per alterazione dell'enzima 6-gamma reduttasi implicato nel metabolismo degli omega 6 acidi grassi essenziali con funzione del mantenimento fisiologico del film idro lipidico della cute. Risultato è secchezza, prurito quindi grattamento continuo con conseguente lesione della pelle e terreno fertile per la colonizzazione di Stafilococco aureo quindi anche sovra infezione batterica. 
 
Ci soffermiamo ora un attimo sui fattori ambientali che possono scatenare una fase acuta o peggiorare la DA perché rappresentano un elemento incidente fondamentale e, soprattutto, con alcune attenzioni, possono essere controllati o limitati. Rispetto alla nutrizione è bene fare attenzione agli alimenti (o farmaci) che contengono istamina o stimolano la produzione di istamina; agli allergeni da contatto come profumi, conservanti, polveri, acari, pollini, pelo di animali; alle Infezioni batteriche (stafilococco aureo), virus, infezioni micotiche.
Anche il clima è un fattore da tenere in considerazione: il calore e il freddo intenso peggiorano le condizioni della cute, il clima troppo secco aumenta la secchezza, la bassa umidità peggiora il prurito e disidrata.
Da non sottovalutare, infine, gli aspetti emotivi… è noto che la soglia della tolleranza reattiva viene più facilmente superata nei periodi di maggiore carico emotivo/stress. Per i bambini, in particolare, possiamo pensare ad una “seconda pelle” o mantello protettivi che possiamo porre, in modo ideale, con una protezione da situazioni difficili da gestire (notizie di eventi violenti, difficoltà legate al mondo degli adulti, informazioni che possono aumentare il senso di instabilità…) Al contrario è noto che il rilassamento, la meditazione, le attività artistiche etc possono migliorare il decorso di una DA, come di molti altri disturbi nei quali è coinvolto il sistema immunitario e i meccanismi di difesa a carattere infiammatorio.
                         
Cosa fare in caso di dermatite atomica? Alcuni consigli pratici…

Tenuto conto di quanto esposto fin ora e ricordando che la pelle atopica dipende da una predisposizione genetica, per cui tende a ripresentarsi, la terapia migliore resta l’idratazione. Vediamo come. 

Evitare bagnetti troppo lunghi: la permanenza in acqua richiama liquidi e secca ulteriormente la pelle. Ancora meglio sarebbe la doccia.
I detergenti usati devono essere i più naturali e delicati possibili, meglio quelli su base oleosa che asportano lo “sporco” per affinità e non per azione tensioattiva.
Per quanto riguarda il bucato evitare detersivi aggressivi (esistono in commercio di naturali, poco aggressivi e di origine biologica) ed è vivamente sconsigliato l’uso dell’ammorbidente.

In relazione ai prodotti naturali, fare attenzione al contenuto in olii essenziali che possono essere irritanti e/o allergizzanti. 

Tutto il corpo andrebbe idratato, almeno due volte al giorno, con una buona crema idratante specificamente formulata per le pelli atopiche, in quanto ricche di omega 3 e 6, ceramidi e sostanze idratanti ad attività lenitiva. 

Poiché il prurito è causato da una pelle eccessivamente secca e non dalla liberazione di istamina, gli antistaminici vengono usati poco e solo in casi particolari.
Le lesioni attive in acuto, cioè quelle che si presentano rosse e umide vanno trattate con pomate antinfiammatorie, spesso a base cortisonica, in piccole quantità.  I cortisonici di ultima generazione hanno uno scarso assorbimento per cui un uso adeguato non comporta effetti collaterali per l’organismo, ma questo tema rientra in un ambito più squisitamente medico, per cui sia la valutazione della situazione e della relativa azione terapeutica, andrebbe posta sotto la cura del medico stesso. 
Confermate da numerosi studi scientifici, di seguito parleremo di una serie di comprovate terapie di prevenzione e trattamento della dermatite atopica.

  
I PROBIOTICI come supporto nella DA

È da tempo noto che i bambini nati prematuri, i bambini nati con parto cesareo, quelli allattati con formula e i bambini a cui sono stati somministrati antibiotici nei primi mesi di vita hanno un rischio relativamente maggiore di sviluppare la DA. In questi bambini vi è una disbiosi con una riduzione significativa di BIFIDOBATTERI che non hanno ricevuto durante il passaggio nel canale del parto, con il latte materno o che sono stati distrutti da terapie antibiotiche. Nello specifico, con il parto cesareo sembrerebbe esserci una maggiore colonizzazione da parte della famiglia dei Clostridi, a scapito dei Baceterioides. Il microbioma intestinale sarebbe dinamico durante i primi tre anni di vita, per cui sarebbero possibili eventuali correzioni.

Altri studi (una metaanalisi di dieci studi clinici in doppio cieco) chiariscono come un’integrazione di probiotici in gravidanza possa ridurre significativamente il rischio di sviluppare poi la DA. Il tempo più opportuno per questo genere di integrazione sembra essere ricompreso tra il 6° mese di gravidanza e il 3° di allattamento, in particolare.
Attualmente per i vari studi sia in vivo che in vitro sono stati utilizzati un cocktail di probiotici; sicuramente i più studiati sono il L. casei e il L. Rhamnosus. 




LA VITAMINA E

La vitamina E è l’antiossidante che agisce meglio a livello cutaneo, viene secreta dalla superficie della pelle attraverso il sebo e una sua adeguata concentrazione nella pelle può prevenire danni infiammatori dall’esposizione solare; inoltre essendo un soppressore della sintesi di acido arachidonico, sembra che essa migliori lo stato infiammatorio della pelle sia nella dermatite atopica che nella psoriasi. 
Fonti di vitamina E comprendono bietola, ravanelli, asparagi, cavoli, verza, spinaci e broccoli. La secrezione di vitamina E avviene circa 7 giorni dopo il consumo di alimenti ricchi di vitamina E.



L'IMPORTANZA DELLA VITAMINA D

La vitamina D è una vitamina pluripotente, agisce simultaneamente sia a livello cutaneo che a livello immunologico. Vediamo come.

La vitamina D a livello della barriera cutanea contribuisce innanzitutto alla produzione della barriera lipidica ma anche alla modulazione della proliferazione e differenziazione dei cheratiociti. Inoltre stimola la sintesi di FILLAGRINA, proteina strutturale che regola la permeabilità dell’epidermide.  A livello del sistema immunitario i meccanismi sono molto più complessi. Semplificando possiamo affermare che la Vit D sopprime l’attività delle cellule B, mentre sulle cellule T agirebbe in modo da aumentare la sintesi delle INTERLEUCHINE ad attività antinfiammatoria. 

Tutto questi studi ci portano ad affermare che l’integrazione GIORNALIERA di Vit. D è fondamentale sia nel soggetto atopico che non. 



GLI OMEGA 3 PER CONTROLLARE L’INFIAMMAZIONE

Gli omega 3 sono una categoria particolare di acidi grassi polinsaturi a lunga catena. Vengono definiti “essenziali” in quanto il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli in modo autonomo e perciò devono essere integrati con la dieta. 
È accertato che nelle lesioni da DA, dove vi è una carenza dei lipidi intermellari, l’attività biologica degli Omega 3 risulta fondamentale, sia perché essi contribuiscono alla formazione del film acido idro-lipidico dell’epidermide, sia per la loro nota natura antinfiammatoria. Pertanto una loro carenza può causare a livello epidermico una maggiore perdita d’acqua dalla pelle con peggioramento della secchezza cutanea, ma anche un aumento della metabolizzazione di acidi grassi della serie omega 6 che in linea generale esercitano sull'infiammazione e sull'immunità effetti contrapposti rispetto a quelli degli Omega-3. 
Nella DA soprattutto nell’età infantile si è visto un significativo aumento di Omega 6 (acido linoleico), sbilanciamento che accompagna infiammazione, prurito, secchezza cutanea.

Per soddisfare i fabbisogni di Omega 3 è possibile fare in parte affidamento sull’alimentazione. Essi sono contenuti soprattutto in alcuni tipi di pesce, come salmone, sgombro, pesce spada, acciuga e trota.
Ma chi non si nutre di pesce come vegani e vegetariani? In questo caso le fonti vegetali di acidi grassi Omega 3 sono le noci, i semi e l’olio di lino, l’olio di canapa, i semi di chia e i vegetali a foglia verde. 
In situazioni particolari come nella DA, ma anche in gravidanza e allattamento o in caso di infiammazioni croniche, soddisfare le richieste dell’organismo può risultare difficile. In tutti questi casi esistono integratori alimentari di ottima qualità che utilizzano per l’estrazione l’anidride carbonica super critica, evitando così l’uso di solventi organici. 


L'OLIVELLO SPINOSO…. UNA FONTE NATURALE DI NUTRIENTI    

L’ olivello spinoso è un arbusto dai molteplici impieghi. Comunemente definito “campione di sopravvivenza”, cresce sia in aeree desertiche ma anche in ambienti e climi ostili. Amante del sole, oggi l’olivello spinoso viene coltivato con metodi biologici e biodinamici in Toscana, nell’assolata Maremma.
Conosciuto ai più come una fonte naturale di vitamina C, superiore ad agrumi e kiwi, le bacche di questa pianta, di un brillante rosso dorato, sono in realtà ricchi di altri nutrienti come carotenoidi, flavonoidi, acido folico e Omega 3,6 e 9. 

Le sue proprietà vengono sfruttate anche in ambito dermatologico: il nutriente olio estratto dalla polpa e dai semi protegge la pelle dai danni del sole e ne rinforza la funzione di barriera, quella che risulta alterata appunto nei soggetti atopici. Le irritazioni cutanee sono alleviate grazie all’alto contenuto di acido linoleico e linolenico, acido palmitoleico e Vit E.   


 


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