21 DICEMBRE 2022

L’ABETE, Albero di Natale

A cura della Dott.ssa Marchetto Silvia

Quanto spesso accade che, travolti dalle nostre faccende quotidiane, ci troviamo immersi in un turbine di avvenimenti senza che questi possano più restituirci il loro vero significato. Avviene spesso per le Feste, come quelle natalizie: immersi in un’atmosfera surreale, fatta di luci, musica, doni, tavole imbandite, finiamo per lasciarci sfuggire il senso di alcuni simboli di cui ci circondiamo. Uno di questi è l’Albero di Natale, l’Abete.

Solo recentemente è utilizzato come immagine commerciale, in realtà il suo utilizzo in questo periodo dell’anno ha una lunga storia.

Un’usanza che nasce in tempi antichi, in cui, nella notte più buia e più fredda dell’anno (intorno al giorno di Santa Lucia), si adorna un Abete con luci e sfere, ricordando così le influenze celesti, ma anche con noci e mele secche che simboleggiano la fertilità dell’anno che seguirà: un’ unione tra elementi terrestri e celesti di cui L’Abete, con le sue forti radici ancorate al suolo e la sua alta cima che svetta nei Cieli, si fa il massimo rappresentante. 

Ma perché proprio l’Abete?

Se pensiamo all’Autunno e ciò che accade alle latifoglie, ci accorgiamo quanto le piante si trasformino nelle varie stagioni finendo per perdere completamente la loro verde chioma con le temperature più rigide. Così non fa l’abete, le cui foglie rimangono salde al loro posto attendendo, impavide, l’arrivo delle intemperie invernali e della neve che, con grazia, andrà a decorare le lunghe fronde.  Questa particolarità dell’abete ci parla di una certa resistenza ed adattabilità in presenza di condizioni avverse tant’è che molte specie possiedono alcune sostanze biochimiche, vere e proprie forme di liquido “antigelo biologico”.

Questa capacità di preservare la vita potrebbe richiamare l’immagine senza tempo proprio dell’Albero della vita. A questo proposito, nella cultura celtica l’Abete era il simbolo di grandezza, bellezza, forza e saggezza e nella mitologia scandinava emblema di fedeltà e amore. Per il suo portamento eretto e le foglie sempreverdi era considerato l’albero della forza vitale, della crescita, dell’immortalità e della fiducia che donava energia, guarigione e creatività. Producendo tutti gli anni grandi quantità di pigne, fiori ancestrali di legno, non sorprende che fosse considerato un simbolo di prosperosa fertilità.

Così, il suo uso si protrae fino ai giorni nostri divenendo tradizione. L’usanza di allestire l’Albero di Natale è sentita particolarmente dal popolo tedesco sia cattolico che protestante, sebbene sia ormai universalmente accettata anche nel resto del mondo cattolico. A riprova di questo, esiste anche la tradizione, introdotta durante il pontificato di Giovanni Paolo II, di allestire un grande albero di Natale in Piazza San Pietro.

…chi mai, attirato dal profumo ristoratore della resina, ha provato ad immergersi silenziosamente in un bosco di Abeti, avrà avuto la sensazione di trovarsi al centro di un’immensa Cattedrale Gotica!



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