
L’ABETE, Albero di Natale
A cura della Dott.ssa Marchetto Silvia
Quanto
spesso accade che, travolti dalle nostre faccende quotidiane, ci troviamo
immersi in un turbine di avvenimenti senza che questi possano più restituirci
il loro vero significato. Avviene spesso per le Feste, come quelle natalizie:
immersi in un’atmosfera surreale, fatta di luci, musica, doni, tavole
imbandite, finiamo per lasciarci sfuggire il senso di alcuni simboli di cui ci
circondiamo. Uno di questi è l’Albero di Natale, l’Abete.
Solo recentemente è utilizzato come immagine commerciale, in realtà il suo utilizzo in questo periodo dell’anno ha una lunga storia.
Un’usanza
che nasce in tempi antichi, in cui, nella notte più buia e più fredda dell’anno
(intorno al giorno di Santa Lucia), si adorna un Abete con luci e sfere,
ricordando così le influenze celesti, ma anche con noci e mele secche che
simboleggiano la fertilità dell’anno che seguirà: un’ unione tra elementi
terrestri e celesti di cui L’Abete, con le sue forti radici ancorate al suolo e
la sua alta cima che svetta nei Cieli, si fa il massimo rappresentante.
Ma perché
proprio l’Abete?
Se pensiamo
all’Autunno e ciò che accade alle latifoglie, ci accorgiamo quanto le piante si
trasformino nelle varie stagioni finendo per perdere completamente la loro
verde chioma con le temperature più rigide. Così non fa l’abete, le cui foglie
rimangono salde al loro posto attendendo, impavide, l’arrivo delle intemperie
invernali e della neve che, con grazia, andrà a decorare le lunghe fronde. Questa particolarità dell’abete ci parla di una
certa resistenza ed adattabilità in presenza di condizioni avverse tant’è che
molte specie possiedono alcune sostanze biochimiche, vere e proprie forme di
liquido “antigelo biologico”.
Questa
capacità di preservare la vita potrebbe richiamare l’immagine senza tempo
proprio dell’Albero della vita. A questo proposito, nella cultura celtica
l’Abete era il simbolo di grandezza, bellezza, forza e saggezza e nella
mitologia scandinava emblema di fedeltà e amore. Per il suo portamento eretto e
le foglie sempreverdi era considerato l’albero della forza vitale, della
crescita, dell’immortalità e della fiducia che donava energia, guarigione e
creatività. Producendo tutti gli anni grandi quantità di pigne, fiori
ancestrali di legno, non sorprende che fosse considerato un simbolo di
prosperosa fertilità.
Così, il suo
uso si protrae fino ai giorni nostri divenendo tradizione. L’usanza di
allestire l’Albero di Natale è sentita particolarmente dal popolo tedesco sia
cattolico che protestante, sebbene sia ormai universalmente accettata anche nel
resto del mondo cattolico. A riprova di questo, esiste anche la tradizione,
introdotta durante il pontificato di Giovanni Paolo II, di allestire un grande
albero di Natale in Piazza San Pietro.
…chi mai, attirato dal profumo ristoratore della
resina, ha provato ad immergersi silenziosamente in un bosco di Abeti, avrà avuto la sensazione di trovarsi al centro di un’immensa Cattedrale Gotica!