19 OTTOBRE 2020

IL TEMPERAMENTO SANGUINICO COME SOFFIO DI VENTO AUTUNNALE

IL TEMPERAMENTO SANGUINICO COME SOFFIO DI VENTO AUTUNNALE

 

A cura della Dott.ssa Marchetto Silvia

 

Le immagini che ci vengono incontro fin dai primi mesi autunnali sono sicuramente quelle in cui la Luce del giorno si riduce progressivamente rispetto alla durata della notte. In natura tutto appare proiettato verso un processo di decadenza, quasi fosse destinato a morire. Si tratta di un vero e proprio momento di transizione. Le prime giornate autunnali catturano forse la nostra attenzione verso la foglia che scossa dal vento cade al suolo, rivestendolo di colori vivaci, come il rosso, il giallo, l’arancio, il porpora! Scorgiamo così una nuova Luce e un nuovo Calore, questa volta non più portati dai raggi solari ma che vivono dentro il vegetale stesso che, rispetto a questi, potremmo definire non più riflettente, ma autonomamente irraggiante.. probabile risultato del calore incamerato durante l’estate!

Ecco che allora, accanto ad una natura apparentemente morente, l’autunno, con i suoi variopinti paesaggi, ha invece la capacità di risvegliare potentemente i nostri sensi e quindi di stimolarli. Solitamente si crede di partecipare alla vita della natura solo quando si sperimenta in essa il germogliare, il fiorire, il crescere, il fruttificare, ma questa esperienza non può dirsi completa se non sappiamo partecipare anche al decadere, all’appassire, al paralizzarsi e all’apparente morire della vita. Lo spettacolo autunnale, nel Cielo incendiato e nei tramonti drammatici, si accompagna al culmine dei colori di maturazione di frutta e verdura.

In Autunno l’orto e il giardino si tingono di bellissimi colori e arrivano a tavola frutta e verdura che possono aiutarci a superare la malinconia per la fine dell’estate e ritrovare la giusta energia! Tra questi l’uva, la cui buccia è ricca di resveratrolo, sostanza considerata un prezioso antitumorale e dotata di un’azione fluidificante del sangue poiché impedisce l’ossidazione del colesterolo cattivo. Una buona abitudine, da ripetere ogni anno, all’inizio dell’autunno, è certamente quella di fare la colazione al mattino con sola uva per dieci giorni. Ottima per aprire la giornata, l’uva, grazie all’acido fosforico e al silicio, è indicata anche come ricostituente del sistema nervoso per allontanare la tipica tristezza stagionale. Accanto all’uva si ricordi poi la zucca, miniera di carotenoidi che si trasformano in vitamina A, indispensabile per la salute di pelle, occhi, ossa e denti; la zucca è inoltre ricca in potassio, che migliora il funzionamento degli scambi nervosi e del muscolo cardiaco. Col calare della Luce inoltre, sappiamo che si riduce la produzione di vitamina D il cui assorbimento è favorito dalla vitamina K, di cui ne sono particolarmente ricchi i cavoli! Se, come molte persone deboli di stomaco sanno bene, l’autunno vede il riacutizzarsi di gastriti e dispepsie, il radicchio rosso si rivela un aiuto formidabile: contiene sostanze amare che stimolano naturalmente i processi digestivi e migliorano la funzionalità del fegato. Un risotto di radicchio e un bicchiere di vino rosso di qualità saranno veri e propri antidepressivi! Non si dimentichino fichi, cachi e castagne, ottimi energizzanti e remineralizzanti.

In questo suggestivo quadro, di colori e sapori autunnali, l’uomo vi si pone al centro ricevendo delle notevoli “scosse” al suo sistema neurosensorio, che diviene fine e sensibile a ciò che lo circonda. Il suo sentire interiore potrà allora commuoversi di fronte ad un tramonto autunnale, mentre un filo di vento fresco trascinerà i suoi pensieri su lontano, riscoprendo un sano ed attivo interesse per nuovi progetti.

In Autunno di fatto tutto è movimento, la natura si trasforma profondamente per affrontare il gelo invernale mentre l’uomo è emotivamente coinvolto nei suoi pensieri creativi cui tenta incessantemente di porre un ordine.

Questo turbine di colori e sentimenti costantemente mutevoli, avvicinano l’atmosfera autunnale al terzo temperamento umano, quello che, secondo la visione antroposofica viene definito, sanguinico. Si era visto infatti, come lo scorrere lento delle nuove acque primaverili portasse in sé parte dell’atteggiamento flemmatico, come il fuoco dell’estate guidasse prepotentemente il volere del collerico, ed ora come il vento autunnale metta in luce le qualità neurosensoriali del Sanguinico!

Questa volta si tratta davvero di un temperamento inafferrabile.  Nell’analizzarlo si è sempre condotti ovunque nel mondo e arrivano in ondate successive pensieri ed immagini più disparate. Ancora una volta è l’arte ad aiutarci ad afferrare meglio tale temperamento. Se per il flemmatico si può infatti fare riferimento alla tipica quiete dei quadri di Morandi, mentre per il collerico agli impetuosi paesaggi di Van Gogh, qui il riferimento è sicuramente Degas, con il suo quadro “Le Ballerine”. In Degas l'essenza sta infatti nel movimento, espressa come gioco di colori, soprattutto arancio-verdi (tipici per altro dell'autunno) in un dialogo continuamente mutevole tra loro, che si esprime nelle movenze delle sue ballerine.

In natura, allo stesso modo, potremmo scorgere degli esseri che più di altri riflettono, per loro natura, questo temperamento: quale se non l'aggraziata Betulla? Questa pianta tintinna la brezza al vento e le sue foglioline, verde brillante di luce, danzano in ogni direzione se scosse dal vento. Il suo tronco è candido e slanciato verso l’alto come la sua chioma. Il sottobosco è luminoso ed ospita piccole piante o teneri prati. La Betulla lascia volare i suoi semi, che si trasportano a centinaia di miglia e che finiscono per  formare un morbido tappeto di bronzo dorato, anche lontani, molto lontani..lievi nel vento.  La sua linfa ci solleva dalla pesantezza e le sue foglie, bionde in autunno, dall’invecchiamento. Qui le caratteristiche sono sicuramente aria, luce e movimento nel verde- giallo splendente dei suoi colori.

Tale mobilità e vitalità si riflette per il sanguinico nel mondo dei sensi, più che in quello delle membra (come avviene invece per il collerico). Qui non è più il sistema “della volontà”, ma è quello  neurosensorio ad essere perennemente attivo tant'è che anche la cute potrà essere molto delicata , addirittura sensibile alla qualità dei tessuti degli abiti. Non solo, ma un sistema dei nervi e dei sensi così attivo, influenzerà anche il suo modo di porsi nei confronti delle situazioni: tipico è il fatto ad esempio di non riuscire a contare fino a 10 prima di rispondere ed immediata è l’attenzione per tutto quello che accade nel mondo. I pensieri volano rapidi, festosi e lievi come farfalle, altri tristi, mai pesanti, ma soprattutto: rapidi! Se una cosa è bella e interessa, per un intero giorno o solo per un istante non ha importanza, ogni fibra, nel sanguinico, vibrerà per essa.

Quando ci rivolgiamo a questi soggetti, ci troveremo dinnanzi volti aggraziato, occhi lucenti e gioiosi che si spostano rapidamente da una cosa all’altra.. è questo il tratto più tipico: la Luce dello sguardo. Come infatti l’Autunno restituisce una Luce che non è più quella riflessa da Sole ma è quella internamente prodotta come frutto dell’ attività di trasformazione metabolica estiva, così la Luce nel sanguinico è strettamente connessa al suo essere, al suo modo di apparire nel mondo. Tutta la figura è luminosa: basta guardare i denti, di solito grossi, quasi un organo che può tastare in senso vero e proprio e sempre sorridenti. Anche in età tarda, prevale sempre una connotazione tipicamente giovanile.  Una tale vita interiore lavora in questa costituzione fino nel gesto, spesso molto marcato, anche nel parlare. Lanciati, longilinei, dalla muscolatura sottile, lievi e leggeri nel passo..

I bambini sanguinici sono i più piacevoli da tenere in casa: a loro va sempre tutto bene, sono docili e affrontano gli eventi sempre con un sorriso spiccato!

Si tratta di un temperamento bello quanto difficile, i ragazzi sanguinici di solito sono svegli e studiano molto rapidamente. Il sanguinico sta bene sicuramente se viene amato! Ha infatti una certa fragilità in questa sua percezione poiché ha una capacità di cogliere cosa l’altro pensa molto prima che l’altro l’abbia pensato e questo può tremendamente ferirli.

La qualità dell’entusiasmo, resta una grande e notevole qualità per questo temperamento. Tuttavia, il sanguinico appena si “sazia” di ciò che è fonte del suo entusiasmo, tende a rivolgersi ad altro, dimenticando ciò che prima gustava con tanta grazia ed allegria. Ciò che manca è cioè spesso la forza di proseguire: buttarsi a capofitto nelle cose e poi dimenticarsene è un tratto tipico. Così, se per il collerico la distruttività può divenire un lato importante, per il sanguinamento ciò che può fare capolino è l’incostanza, facendo emergere il tratto opposto ossia la flemma patologica, vista come totale disinteresse e apatia. Frase comune di un bambino sanguinico è: “mamma, non so cosa fare”.

Un altro problema può essere quello che, spostando troppo la sua attenzione verso l’elemento estetico, potrebbe cadere vittima del narcisismo. Il tranello dell’apparenza lo indurrà a specchiarsi; è infatti l’elemento di fascinazione il suo forte, ma anche la sua condanna.

Accanto alla flemma e al narcisismo, il rischio è anche quello di arrivare a forme esasperate di attività mentale come una produzione convulsa di idee: è tipico di questi soggetti il non riuscire a prendere sonno perché i pensieri si inanellano l’uno con l’altro. Nei casi più estremi, si può arrivare a casi di insanità mentale.

La forza terapeutica più forte rimane per il sanguinico l'amore, una parola magica per lui. Questo perché gli permette di dirigere il proprio interesse verso un’altra persona, suscitando a sua volta consapevolmente interesse e questo lo indurrà ad usare al meglio le sue qualità.  Il sanguinico richiede di essere circondato da forme di amore, in tutte le loro declinazioni, affinché possa, grazie alle sue introiezioni, farlo divenire parte di sé. Al sanguinico non si potrà mai imporre assolutamente niente, ciò che può fare, lo può fare solo per amore e quanto più riesce a sperimentare nella sua vita la costanza del suo amore per qualcuno o per qualcosa, tanto più l’aspetto della superficialità si trasformerà in profondità. Nella sua vita si troverà dunque sempre a lottare contro l'impossibilità di andare a fondo nelle esperienze e quando se ne potrà rendere conto, allora arriverà ad un elemento di equilibrio.

 

…Chi non abbia mai provato a saltare in un campo fiorito, chi non abbia mai provato a lasciarsi sorreggere da un vento impetuoso o lasciarsi andare alla Luce dell’aria che invita a danzare, chi ancora non abbia mai sperimentato il sentimento travolgente dei colori di un prato…chi infine non hai mai avvertito la meraviglia del Creato…ebbene, questo stesso non hai mai davvero colto ciò che questo temperamento può regalare…come in Autunno, quando pervasi dal senso di tristezza per il declino dell’Estate, non ci accorgiamo in realtà di quanto variopinti ed appaganti possano essere i paesaggi che questa stagione ci offre…

 

Fonti:

1.“La Stagionalità degli Alimenti. Nutrirsi con i cibi di stagione è la miglior medicina preventiva”. Sergio Maria Francardo , Enrico Mariani. Edilibri.

2. “Il segreto dei temperamenti umani”. Rudolf Steiner. Editrice Antroposofica Milano.

3. “Il corso dell’anno come respiro della terra”. Editrice Antroposofica Milano.

4. Appunti e riflessioni tratti da studi antroposofici personali.


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