15 OTTOBRE 2019

"FOGLIE D'AUTUNNO".

‟FOGLIE D’AUTUNNO„

  

  A cura della Dott.ssa Silvia Marchetto


 

Affrontare il tema delle stagioni come corso dell’anno dinanzi all’anima, significa intraprendere un cammino attraverso gli elementi (terra, aria, acqua, fuoco) e le trasformazioni con cui queste forze primordiali si rendono attive e vengono vissute in diverse forme sia nell’Essere Umano che nella Natura e nel Cosmo. Ogni stagione è caratterizzata da specifici eventi e cambiamenti fisici che l’occhio umano scorge facilmente, mentre più difficile risulta collegare tutto ciò al corretto significato spirituale quale movente di tutte le cose. Da questo punto di vista, l’uomo per sentirsi arricchito, dovrebbe partecipare con la sua esperienza interiore a questo secondo aspetto, più simbolico del succedersi delle stagioni, quindi non fermarsi alla sperimentazione dei processi fisici della natura e del proprio corpo in modo inconscio, ma essere consapevole di ciò che vive nelle intemperie, nel vento, nelle forze germinative, nella fecondità delle forze terrestri, nella luminosità delle forze solari.

Quando penso all’Autunno l’immagine che mi viene incontro per prima è quella di una foglia che mossa dalle prime brezze fredde si stacca dal ramo e cade al suolo. In effetti l’elemento tipico della stagione è proprio l’aria. È Eolo, che soffiando sulla terra spazza via l’Estate e prepara la terra a ricevere nuove forze. Seguendo tali avvenimenti, mi piacerebbe introdurre l’atmosfera autunnale con un dipinto accompagnato dalle parole di una meravigliosa poesia:

 

 

Gradini

di Hermann Hesse

 

“Come ogni fior languisce e giovinezza cede a vecchiaia,

anche la vita in tutti i gradi suoi finisce,

insieme ad ogni senno e virtù, ne può durare eterna.

Quando la vita chiama, il cuore sia pronto a partire ed a ricominciare,

per offrirsi sereno e valoroso ad altri, nuovi vincoli e legami.

Ogni inizio contiene una magia che ci protegge e a vivere ci aiuta.

Dobbiamo attraversare spazi e spazi, senza fermare in alcun d’essi il piede,

lo spirto universal non vuole lagarci, ma su di grado in grado sollevarci.

Appena ci avezziamo ad una sede rischiamo d’infiacchire nell’ignavia:

sol chi è disposto a muoversi e partire vince la consuetudine inceppante.

Forse il momento stesso della morte ci farà andare incontro a nuovi spazi:

della vita il richiamo non ha fine…

Su, cuore mio, congedati e guarisci!”

 

Ebbene, non è forse vero che in Autunno si ha la sensazione che qualcosa stia volgendo a termine mentre qualcos’altro di nuovo abbia inizio? Quasi ci si accingesse ad oltrepassare una sponda, mentre il passato dall’altra parte ci guarda allontanarci… È questo un cambiamento radicale, che interessa ciò che ci circonda, ma anche il nostro modo di percepirci interiormente.

Ad aprire le porte di questa stagione è chiaramente l’Equinozio: da questo momento in poi le notti prenderanno nuovamente il sopravvento sui giorni mentre nella natura si assiste ad una sorta di decadimento. L’albero comincia a spogliarsi della sua verde chioma, le foglie cadono al suolo formando una soffice coperta che in Inverno proteggerà e riscalderà la terra ed i suoi semi; il sole diviene pallido, le giornate abbandonano il tepore estivo e si rinfrescano restituendo all’atmosfera le adeguate forze per sorreggere l’attività di pensiero. Se si riflette bene: quanta fatica fa la nostra mente a “ragionare” quando il calore dell’estate la pervade?

Ciò che rappresenta l’Autunno non è però un mero processo mortifero (come si sarebbe indotti a credere) ma è ciò che permette la nascita del “nuovo” per rinnovo dell’ormai “vecchio”. Se guardiamo concretamente a ciò che accade tra la fine dell’Estate e l’arrivo dell’Autunno, molte attività destinate a protrarsi per mesi hanno inizio: l’anno scolastico, le attività sportive, la stagione politico-parlamentare… esordiscono in un momento in cui il cambiamento del clima invoglia l’uomo ad agire e ad utilizzare le facoltà individuali del pensare e del volere.

Così, carichi dello splendore e della vitalità della luce solare dell’estate, ci prepariamo ad interiorizzare quel misterioso processo di crescita primaverile-estivo per farlo rivivere in noi durante tutto l’Inverno. In Primavera, quando la natura era fiorente e germogliante, dominata dalle forze di crescita e forma, l’uomo vi si univa con l’anima, quindi con i suoi sentimenti. Ora deve invece distaccarsene, nel momento in cui essa rinsecchisce e si spegne. Dinanzi allo spettacolo della natura che declina, l’uomo comune può provare un disagio e un fastidio, lo stesso fastidio di chi vede svanire un bellissimo sogno come una bolla a contatto con la realtà materiale del risveglio. L’uomo consapevole della propria spiritualità compie invece un moto di distacco, dal momento che il suo Spirito non può rimanere unito a ciò che invecchia e muore. Se nella Primavera e nell’Estate era giusto “vivere fuori”, immersi nell’incanto sensibile della vita naturale, ora è opportuno distaccarsi e volgersi all’azione individuale. Ecco perché, quando in Autunno si spegne l’incanto dei sensi, sorge piú impetuosa la facoltà della volontà individuale, quella che per cosí dire compie una iniezione di ferro nel sangue e nell’organismo.

Non a caso, immediatamente dopo l’Equinozio d’Autunno la Chiesa Cattolica ha posto la festa di San Michele Arcangelo (fine Settembre), il dio solare-guerriero della tradizione cristiana, il cui culto nel corso dei secoli è stato però completamente abbandonato dalle popolazioni di confessione cristiana. Michele, che prende in mano il ferro siderale (giunto alla terra grazie alla pioggia di meteoriti di Agosto), lo forgia in una spada lucente; egli attraverso la lama, infonde il suo pensare cosmico respingendo le forze che tendono sempre alla materialità e che risalgono con i loro effluvi sulfurei dal profondo del sesto strato infero della Terra, la Terra Ignea. Fuoco e tenebre risalgono, vogliono possedere la volontà umana trascinandoli nelle viscere della Terra, materializzando il pensare in gesti di greve potere. Michele li ricaccia da dove sono venuti, così da lasciare il nostro pensare libero di unirsi al volere, senza il peso della materia.

Ciò che accade in Autunno è dunque l’inizio di un processo di “contrazione”, tipico della stagione fredda. Espansione e contrazione, sono i ritmi che caratterizzano la vita e che ogni anno si ripetono. Questo grande ritmo non ha un andamento circolare, non è una ripetizione dell’identico, ma ci sono cesure, passaggi importanti Ciò comporta un rinnovo costante: un certo tipo di cammino si conclude, si raccoglie quel che ne è stato (i frutti!) e,  facendo un bilancio dell’ultima esperienza, ci si prepara ad accoglierne una nuova. Così, come al termine di ogni giornata avvertiamo la necessità di un sonno ristoratore per ritrovare forze rinnovate il giorno dopo, allo stesso modo la vita necessita ad un certo punto della cesura della morte, per rinascere con forze nuove.

Così, nella foglia secca autunnale caduta al suolo, non coglierò più semplicemente una natura morente, ma scorgendo le infinità di colori che la animano, sarò in grado di vivificare i pensieri e di stimolare le forze creative dell’immaginazione.

Avere coscienza del significato spirituale degli eventi che ci circondano e che accompagnano la nostra esistenza è fondamentale in quanto alla base di ciascun processo e verità. È questa la chiave per vivere in sintonia con se stessi e con il mondo. Solo così si ha la possibilità di accordarsi al ritmo della natura e delle stagioni e far sì che lo “scambio di informazioni” tra il “dentro” (me stesso) ed il “fuori” (mondo) avvenga armonicamente ed in completa salute!

Bibliografia

  1.        Appunti e riflessioni tratti da studi antroposofici personali.

  2.       “Dall’Autunno al Natale. Il tempo dei morti.” Articolo web a cura di Antonella Zanti, Presidente dell’Associazione      Anthropos di Reggio Emilia.

        3.     3.        “Linflusso delle stagioni”. Articolo web di Alfonso Piscitelli in “L’archetipo” (mensile di ispirazione antroposofica).

        4.     4.        “Le Stagioni in Antroposofia e in Macrobiotica” articolo web a cura di Andrea Biggio in “Agricoltura biodinamica”.

 


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